La casa colpita dalla crisi ora diventa un affare

Crisi finanziaria e mercato immobiliare: anche in Italia l’impatto è inevitabile, e il Governo sta elaborando un piano casa, in cui affida un ruolo chiave a fondazioni bancarie e assicurazioni, che investiranno nei fondi nazionali, a loro volta destinati a investire in fondi e progetti locali. Intanto, il mercato manda segnali contraddittori: dopo 10 anni di continui rialzi, i prezzi iniziano a frenare; ma anche la situazione economica delle famiglie è peggiorata, ci sono meno soldi, le banche concedono con più difficoltà mutui e prestiti. D’altra parte, le dinamiche delle quotazioni non sono identiche in tutta Italia: e, soprattutto nelle grandi città, i prezzi appaiono ancora lontani dalla drastica discesa che molti si aspettavano. Infine, bisogna tenere conto del caro mutui: ormai, un mutuo a tasso fisso costa sostanzialmente quanto uno analogo a tasso variabile.

E allora, meglio comprare adesso o aspettare tempi migliori? E dove andare: centro o periferia, Nord o Sud, Italia o estero? Vale ancora la pena investire nell’immobiliare? E per la stragrande maggioranza, obbligata ad accendere un mutuo, a chi rivolgersi e quale tipologia scegliere? Tutte domande a cui abbiamo cercato una risposta con l’aiuto di Amos Sormani, membro dell’Rics (Royal Institution of Chartered Surveyors), l’associazione dei professionisti che operano nel settore immobiliare, e Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline.

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