Una casa domotica per pazienti tetraplegici

L’approccio integrato alla riabilitazione delle persone che hanno subìto lesioni spinali dovrebbe estendersi dalla presa in carico del paziente dimesso dal reparto di neurochirurgia dell’ospedale fino al reinserimento nell’ambiente originario con il recupero maggiore possibile di «autonomie». Tra queste, oltre alla possibilità di praticare degli sport, di guidare un’automobile e di avere una vita sociale, non può mancare la capacità di svolgere le attività tipiche dell’ambiente domestico. Una condizione tanto più necessaria in quanto la persona che si ritrova ad aver perso in parte o in toto le capacità di movimento, molto probabilmente si troverà a trascorrere più tempo di prima all’interno dell’abitazione. La Casa di Cura San Raffaele Sulmona è una delle poche strutture italiane specializzate nelle patologie spinali a mettere a disposizione degli appartamenti Pre-Dimissioni (Transitional Living) per permettere ai pazienti - e, volendo, anche ai loro familiari - di esercitarsi a vivere di nuovo in un ambiente domestico. Un ambiente che dovrà subire necessariamente degli adattamenti. La struttura di Sulmona mette a disposizione un appartamento di 70 mq per i pazienti paraplegici (che hanno paralisi agli arti inferiori e limitazioni alle funzionalità delle muscolature addominali) e uno di 80 metri quadrati per quelli tetraplegici (con paralisi di tutti e quattro gli arti). In caso di necessità, quest’ultimo può essere usato anche dalle persone affette da paraplegia. Ogni appartamento è dotato di tutti gli elementi di arredo tipicamente presenti in un’abitazione, con l’aggiunta di nuove tecnologie di informatica, comunicazione e domotica che possono aiutare il paziente a riprendere una vita domestica il più aderente possibile a quella che conduceva prima dell’evento traumatico. Risiedendo nei Transitional Living, sempre seguiti dai medici fisiatri, terapisti occupazionali e dai fisioterapisti, i pazienti che si trovano alle ultime settimane di degenza possono individuare i cambiamenti che devono essere effettuati nelle loro abitazioni per consentir loro di svolgere al meglio tutte le attività domestiche. Ad esempio, possono identificare le misure (altezze dei piani di lavoro, dei tavoli e dei comandi dei sanitari, solo per citarne alcune) più adatte alle loro esigenze. Tra le diverse soluzioni tecnologiche messe a disposizione e testabili, possono scegliere quelle che potrebbe essere utile acquistare. I Transitional Living vengono utilizzati all’interno di un progetto su misura dei bisogni del paziente. Alcune parti possono essere personalizzate, in modo da rendere più mirati gli esercizi di training e più agevole l’individuazione degli adattamenti che sarà necessario effettuare nell’abitazione. Ogni persona, del resto, è a sé; c’è chi, prima del trauma, viveva da solo e chi, invece, aveva una relazione di coppia o una famiglia. Tra le aree di tali appartamenti che vengono maggiormente personalizzate, c’è quella notte. Numerose ricerche sottolineano l’importanza della ripresa delle attività familiari, nonché dello stimolo alla sessualità e del recupero delle capacità riproduttive, ambiti in cui l’Unità Spinale del San Raffaele Sulmona è impegnata in un programma in collaborazione con l’Università dell’Aquila. Il progetto di Transitional Living caratterizza ulteriormente l’approccio riabilitativo della persona con lesione midollare del Centro del San Raffaele Sulmona. Un approccio che punta a trovare tutte le risposte ai suoi diversi e molteplici bisogni.
«In collaborazione con l’Università dell’Aquila - racconta il dottor Felzani - stiamo anche attuando un progetto che permette alle coppie di poter avere figli, usando tecniche meno invasive possibili. Tutto nel rispetto delle regole previste in questo campo e con la massima trasparenza delle procedure». Il maggiore recupero possibile delle «autonomie» è il traguardo di tutti i programmi di riabilitazione.

Tra essi figura anche la guida dell’automobile. La struttura di Sulmona assiste chi desiderasse riacquisire questa possibilità dallo svolgimento delle pratiche burocratiche, all’adattamento della vettura, alla pratica, fino all’esame di guida. RCe

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