Roma

Una casa per i genitori dei piccoli malati

Una casa per i genitori dei piccoli malati

Duccio Pasqua

Una casa per ospitare le famiglie dei bambini malati. È la casa di accoglienza del «Bambino Gesù», allestita per dare alloggio ai genitori dei piccoli pazienti, costretti a lunghi periodi di soggiorno a Roma per assistere i figli ricoverati. Tante famiglie arrivano ogni anno da tutta Italia, e anche dall’estero, alla ricerca di cure e di assistenza per patologie complesse o rare che colpiscono i loro bambini. In alcuni casi è necessario rimanere a Roma per lungo tempo, e non tutti sono in grado di affrontare le spese di soggiorno.
«Cerchiamo sempre le soluzioni per le situazioni di emergenza - ha spiegato Francesco Silvano, presidente dell’ospedale pediatrico - ed era urgente garantire assistenza alle famiglie sradicate dal loro ambiente». La casa di accoglienza, inaugurata dal sindaco Walter Veltroni, potrà dunque ospitare 17 famiglie, che grazie all’allestimento delle unità abitative, completamente indipendenti, potranno cercare di ricreare l’intimità della propria dimora. La struttura di via degli Aldobrandeschi dispone anche di tre sale comuni: due sono allestite come ludoteche, mentre la terza è una sala Tv. «L’incontro tra le istituzioni e l’ospedale pediatrico del Gianicolo - ha detto il sindaco Veltroni - ha reso possibile la realizzazione di questa struttura. È importante alleviare la sofferenza delle famiglie che assistono i bambini malati, e per questo cercheremo di dotare ogni ospedale della città di una struttura di accoglienza, in modo che nessuno sia più costretto a pernottare in macchina, come è già successo in alcune occasioni». «Saranno le associazioni di volontariato dell’ospedale a stabilire chi potrà alloggiare nella casa - ha detto Alessandro Sciobica, gestore della struttura - che sarà collegata al Bambino Gesù con un servizio continuo di bus-navetta». Se è vero che saranno garantite l’autonomia e la riservatezza dei singoli nuclei familiari, è altrettanto vero che il personale dell’ospedale sarà sempre a disposizione degli ospiti della casa, pronto a soddisfare le loro necessità, a curare l’ospitalità e a garantire la sicurezza e la vigilanza. Un riparo per tutte le famiglie, provate da una giornata passata in ospedale per cure chemioterapiche, per dialisi o per altri tipi di terapie. La ristrutturazione dei 1.200 metri quadrati della palazzina di via degli Aldobrandeschi è stata resa possibile dalla grande solidarietà di aziende, associazioni di volontariato, famiglie o privati cittadini, che in un mese, grazie alla campagna «Mettiamo su casa», ha permesso di raccogliere 865mila euro. Tutti gli ambienti della casa di accoglienza saranno identificati dal nome di chi ha contribuito alla loro realizzazione. «Ringraziamo il Comune di Roma - la conclusione del presidente Silvano - che nel 2003 volle affidarci l’edificio per questa finalità.

Il ricordo delle tante persone che in passato dormivano in alloggi di fortuna, per stare vicini al proprio bambino e al proprio coniuge che l’accudiva in ospedale, è stata lo sprono quotidiano per portare a compimento in tempi brevi questa iniziativa».

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