Cascina Monluè Serata con Olly e i Good Fellas

Cascina Monluè Serata con Olly e i Good Fellas

Luca Testoni

Incroci? Collaborazioni? Per chi fa musica è cosa buona e giusta. Anzi vitale. Quasi come l'ossigeno. Una regola che vale per le star e, più in generale, per chi frequenta la serie A del pop-rock. Figuriamoci per chi si trova ad operare nel cosiddetto underground di casa nostra. Qui, da sempre, di soldi ne girano pochi e allora diventa imperativo categorico divertirsi e, perché no, cimentarsi in nuove imprese. Anche ardite. Come nel caso del progetto che vede alleati Olly (nome di battaglia dell'ex vocalist della punk band lombarda degli Shandon) e la collaudata orchestra swing dei Good Fellas, il fiore all'occhiello dell'Emilia-Romagna.
Insieme hanno realizzato da poco un disco, Olly meets The Good Fellas (Bagana Records/V2), piuttosto curioso, nel quale hanno avuto l'ardire di reinterpretare, naturalmente in chiave swingheggiante, tanto brani di Ramones (Do you remember rock'n'roll radio?), Marilyn Manson (Beautiful people), Queens of the Stone Age (No one knows), quanto classici e non che portano la firma di Matt Bianco (Whose side are you on?), Luigi Tenco (Vedrai, vedrai) e Adriano Celentano (Un bimbo sul leone).
Si tratta di un divertissement nato in piena Bublè mania, che difficilmente avrà un seguito, ma, che suona tutto sommato gradevole. Menzione speciale per Olly, calatosi alla perfezione nel ruolo di crooner.
Prova live questa sera (ore 21.30, ingresso 5 euro), nell'ambito della terza serata del Saphary Summer Fest, la kermesse promossa dall'Arci e ospitata nell'accattivante scenario della Cascina Monlué.
Più o meno in contemporanea, ma dall'altra parte della città, al MazdaPalace di Lampugnano (ore 21.30, ingresso 5 euro), per Rifo! 2005, fari puntati sui romani Assalti Frontali, a suo modo un pezzo di storia della scena underground italiana.

Pionieri della primissima stagione rap in italiano, gli Assalti vivono al momento sulla sinergia tra il capo squadra Militant A, il rapper abruzzese Lou X e la formazione dei Brutopop, altro marchio storico della capitale. Il risultato? Un sound in bilico tra hip hop, funk, post rock e l'inevitabile impegno politico (a sinistra). Di scena anche i concittadini Banda Bassotti.

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