Nuove cabine costruite come palafitte in acciaio e legno. Quarantamila metri quadrati l'area di intervento con un investimento di circa 90 milioni di euro. Uno scivolo e una grande terrazza sul mare che ospiteranno un rivoluzionario centro velico con scuola e alloggi per gli atleti. Dal cemento, poi, si passa al verde e alla spiaggia con 13.600 metri quadrati restituiti alla città, 11.700 di terreno vegetale piantumato, 4mila metri quadrati di spiaggia, 2.600 dedicati alle barche, tutte a vela e 7.600 ai servizi, alle residenze e al benessere. Una trentina di nuovi appartamenti accanto alla Motonautica per 2500 metri quadrati e una mega spa firmata dal numero uno in Europa, la Prairie, che ha realizzato in Italia il suo health center soltanto a Ischia.
È stato presentato ieri mattina all'american bar del Lido il nuovo progetto di intervento del salotto buono di Genova. Un pezzo storico della città. Con il battesimo del sindaco Marta Vincenzi e l'entusiasmo della nuova proprietà, quella del siciliano, ma genovese d'adozione, Mario Corica di Value Service che ha stretto accordi con la famiglia Rizzo per la rivoluzione del Lido. Un'occasione anche per festeggiare i cento anni dello stabilimento balneare genovese, uno dei più grandi d'Europa. E speriamo che, almeno stavolta, Paolo Villaggio, alias Fantozzi che negli anni Sessanta scappava dagli uffici dell'Italsider scalando i tetti e poi i muraglioni del Lido per non pagare il biglietto, invitato alla festa del centenario, non commenti che le palafitte al posto delle vecchie cabine in muratura, «sono una boiata pazzesca».
Marta Vincenzi, dal canto suo, ha detto che il progetto dei giovani architetti Paolo Brescia, sfegatato velista pure lui come Corica, e di Tommaso principi, entrambi ex allievi di Renzo Piano, piace. E tanto. A tal punto che sarà presentato al più presto a Palazzo Tursi per accelerare le pratiche di approvazione. Senza naturalmente dimenticare il dibattito pubblico sul territorio. Ma i giovani architetti non temono nulla. Tutto è stato disegnato secondo il piano del Comune che tende a ridare alla città uno sbocco al nostro mare azzurro scivolando su un tappeto verde. Tutto si integra perfettamente con l'ambiente, ma anche con i campi da tennis di via Campanella e il nuovo impianto delle Piscine di Albaro fino a Boccadasse. I tetti della trentina di alloggi non supereranno l'altezza del piano di campagna della strada. Così come le nuove cabine e l'accesso al mare. I lavori saranno realizzati nel giro di un paio di anni. È prevista l'apertura dei cantieri a settore in modo tale che non venga mai chiuso lo stabilimento balneare.
Le direttrici fondamentali del progetto prevedono una serie di azioni, come una sostanziale decementificazione con circa 27mila metri quadrati di cemento rimosso e ricucitura del verde esistente da San Giuliano a Boccadasse, attraverso un giardino lineare lungo la promenade di corso Italia. Sono centotrenta le piante di alto fusto previste per la messa dimora lungo questa lingua di verde.
L'apertura verso il mare è prevista con due nuovi accessi pubblici e la ricostituzione della percorribilità della battigia con l'estensione dell'effetto lungomare. Sono previste anche tre nuove piazze sul mare accessibili da corso Italia.
Al Lido ci saranno tremila metri quadrati dedicati a ristoro e commercio, 2500 per le residenze, 2000 per la spa, 300 i nuovi posti auto.
«Di solito quando faccio queste operazioni acquisisco le proprietà - ha commentato ieri Corica - ma sulla base di questo progetto abbiamo individuato con Francesca Rizzo modalità e condizioni per potere finalizzare un differente assetto partecipativo della società Nuovo Lido Elfra al fine di realizzare l'intervento urbanistico. Dietro al progetto c'è liquidità».
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