Le case solo a chi ha i requisiti. E in tempi brevi

I CONTROLLI Sono state escluse 2mila persone dalla graduatoria per mancanza di requisiti

Le case solo a chi ha i requisiti. E in tempi brevi

Cinquanta milioni per acquistare alloggi residenziali agibili entro il 30 settembre 2009. A cavallo dell’estate partirà il bando per la messa in sicurezza e riqualificazione dei 10mila casali dell’Agro romano. Questi i provvedimenti del Campidoglio per arginare con i fatti l’emergenza abitativa.
Con il primo il Comune cala sul piatto della bilancia 50 milioni, soldi freschi per l’acquisto di immobili da destinare alle famiglie in lista di attesa con 10 punti. Il bando, che sarà pubblicato domani, è stato illustrato dall’assessore alla casa Alfredo Antoniozzi, dal delegato del sindaco Marco Visconti, e dal direttore dell’Ufficio politiche abitative Raffaele Marra.
Le abitazioni dovranno essere ubicate nel comune di Roma, avere una superficie non superiore ai 75 metri quadri, adatte a nuclei familiari ristretti (1-2 persone), essere disponibili al massimo entro il 30 settembre. I criteri di priorità nella scelta sono: il minor prezzo dell’offerta al metro quadro, i termini di consegna e l’offerta relativa a interi fabbricati. Le risposte dovranno pervenire entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando.
«Si tratta di un intervento dagli effetti immediati - avverte Antoniozzi - perché stanziamo fondi non per costruire, ma per acquistare case già reperibili sul mercato. Nuove o da poco ristrutturate». Un provvedimento chiaro, diretto, che tuttavia l’amministrazione precedente non ha mai saputo o voluto prendere, preferendo ricorrere all’assistenza alloggiativa nei residence, a costi proibitivi. Le cifre? Presto detto. Nell’ultimo anno il Comune ha speso 24.685.716 euro per tenere nei residence 1.239 famiglie. Circa 2 milioni e 200mila al mese, quasi 2mila euro a nucleo familiare. Una follia. Ora si volta pagina.
«Dopo i controlli del Dipartimento, che hanno escluso per mancanza di requisiti 2mila persone dalla graduatoria - prosegue Antoniozzi - sono 1.197 gli aventi diritto che hanno 10 punti. Contiamo con questi 50 milioni di reperire circa 300 alloggi sul mercato. Se si aggiungono le 257 assegnazioni del secondo semestre 2008 e le 126 dei primi mesi del 2009, arriveremo a circa 700 case consegnate da questa amministrazione». «Abbiamo voluto accelerare i tempi del bando, non aspettare oltre - spiega Visconti - Le case le compriamo a Roma, non vogliamo fare nessuna “deportazione” in altri comuni, come successo in passato. I 50 milioni sono comunque una prima tranche. Se il mercato risponde, metteremo in bilancio altri soldi».
Assegnazioni e graduatorie. Ciò che conta è il rispetto delle regole. Per la prima volta a Roma gli alloggi comunali andranno a chi ha i requisiti, e non attraverso scorciatoie occulte o occupazioni abusive. Su questo fronte, il Comune sta correndo a ripari. «Nel 2009 abbiamo effettuato già 55 sgomberi - calcola Marra - ne abbiamo in programma altri 350 nei prossimi mesi, al ritmo di uno al giorno. Abbiamo accertato che 3.500 appartamenti comunali sono stati assegnati a persone oggi decedute. Stiamo verificando, decideremo il da farsi caso per caso».
Addio anche al degrado nelle campagne attorno alla città. Saranno riqualificati a breve circa 10mila manufatti rurali abbandonati: stalle, fienili, casolari, granai. Dove spesso trovano rifugio sbandati e tossico-dipendenti. Entro l’estate partirà il bando rivolto ai proprietari. «Avranno 60 giorni di tempo per presentare i progetti - spiega Paolo Loria, direttore della U.O. Progetti speciali del III Dipartimento - Le convenzioni dureranno 15 anni. Al termine, la struttura potrà eventualmente essere acquisita al patrimonio comunale».

Fra i possibili usi dei casali: abitazioni a canone ridotto; riqualificazione del patrimonio agricolo; agriturismo, posti letto a basso costo per il turismo; produzione e vendita di prodotti agricolo-caseari di qualità; attività sportive, come equitazione e golf. Entro l'anno le prime ristrutturazioni. Tutta l’operazione sarà a costo zero per il Comune.

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