La serata con Pierferdinando Casini è in discoteca, all’Old Fashion Cafè, luogo della movida milanese usato spesso e volentieri anche dai party della politica. «Benvenuto Achille Serra» si legge nell’invito per stasera diramato dall’Udc per accogliere l’ex prefetto di Milano nel partito. Si è già parlato di Serra come del possibile candidato sindaco centrista, ma gli organizzatori assicurano che al momento si tratta solo di un caloroso benvenuto dal Pd all’Udc, un mese dopo che in Senato Serra ha lasciato il gruppo del Partito democratico per passare con Casini.
Ma è chiaro che i movimenti sono in corso. Stamattina sarà a Milano anche Francesco Rutelli, proprio in cerca di alleanze da «nuovo polo» per le comunali. Gli sono occhi puntati un po’ a destra e un po’ a sinistra, in attesa dei risultati delle primarie del centrosinistra il 14 novembre. Quasi inutile ricordarlo, ma l’Udc tifa per una vittoria di Giuliano Pisapia, che darebbe più ampi margini di manovra elettorale anche a un eventuale candidato del terzo polo. In questo caso il sogno rimane Gabriele Albertini, ma siamo nell’ambito di scenari ai quali mancano ancora molti elementi importanti.
Al momento tutto è possibile, anche che continui l’alleanza con Letizia Moratti. La base dell’Udc milanese tradizionalmente tifa centrodestra e d’altra parte il partito è serenamente in giunta. Spiega il coordinatore cittadino, Pasquale Salvatore: «Siamo in fase di evoluzione e fino al 14 novembre non si muove nulla. Ascolteremo iscritti e simpatizzanti e decideremo. Non è esclusa l’alleanza con la Moratti, non è esclusa una scelta che vada verso il terzo polo». Sembra invece sbarrata la strada che va in direzione opposta: «Con la sinistra vedo problemi di programmi». E d’altra parte sarebbe difficile spiegare agli elettori un cambio tanto repentino come il passaggio dalla giunta Moratti al sostegno di un candidato del Pd.
Sul fronte dei corteggiamenti ad Albertini, si registra la polemica anti Udc di Antonio Di Pietro. L’ex sindaco di Milano? «Io mi occupo di una coalizione all’interno dell’area riformista, rispetto chi vuole candidarsi nell’altra area, ma l’Italia dei Valori non può stare di qua o di là. Questo lasciamolo fare a Casini» polemizza il leader dell’Italia dei Valori. La sostanziale incompatibilità tra Udc e Idv è un’altra delle ragioni che rende poco probabile un accordo con la sinistra, nonostante non manchi un’ala del partito (soprattutto tra gli ultimi ingressi) che spinge in quella direzione.
Casini, dopo gli appuntamenti milanesi di domani, sabato si trasferirà a Desenzano del Garda per incontrare i dirigenti del Nord, che temono di essere ulteriormente oscurati dal profilo più romano e sudista del partito.
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