da Roma
Non cè neanche bisogno di attendere fino a sera il varo della Finanziaria da parte del Consiglio dei ministri che lopposizione già parla di «governo al capolinea». Daltra parte, sintetizza il deputato di An Gasparri, siamo «davanti a una manovra che non piace neanche alla maggioranza» e dunque «diamo un giudizio negativo per atto di fede». Così, non è un caso che già a ora di pranzo Fini vada spiegando come lopposizione alla Finanziaria sarà su un doppio binario: quello della piazza, tanto che An lancia ufficialmente la manifestazione di Roma del 13 ottobre, e quello parlamentare, visto che Fini annuncia delle proposte «in tema di sicurezza e fisco» da proporre come emendamenti alla Finanziaria. «Con la speranza - spiega - che ci sia la possibilità di discuterli in Parlamento e quindi che non ci sia lincubo del voto di fiducia». E sul fatto che il governo dica di dover aumentare la manovra di un miliardo «per onorare i debiti del precedente governo nella cooperazione internazionale», Fini è tuttaltro che diplomatico: «Sono spudorati».
Colorito, invece, lo scenario che delinea il leghista Calderoli. È «in scena il circo», dice, con «Prodi in calzamaglia» che «fa il trapezista senza rete e sotto di lui tutti i suoi pagliacci non aspettano altro che si sfracelli al suolo». Insomma, si tratta di una «Finanziaria virtuale che mai verrà approvata come tale e che invece certifica che la campagna elettorale è già iniziata». «Potrà passare al Consiglio dei ministri - gli fa eco il capogruppo leghista Maroni - ma al Senato dubito che ce la farà. E in caso di caduta del governo siamo pronti a nuove elezioni». Un ragionamento che trova daccordo il vicecoordinatore di Forza Italia Cicchitto: è una manovra di «carattere pre-elettorale che cerca di distribuire a pioggia, in modo parcellizzato e quindi assai ridotto, risorse a vari settori sociali».
Un manovra, spiega lazzurro Sacconi, che «non punta alla crescita». Di «finanziaria di saldi» parla invece il segretario della DcA Rotondi che vede il governo «al capolinea». Mentre secondo Nucara la manovra «si rivolge più ai ministri e alla maggioranza che sostiene il governo che non al Paese».
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