Casini: "Senza le dimissioni del premier il posto a tavola non interessa all'Udc"

Il leader centrista: "Il presidente del Consiglio lasci e apra una nuova stagione politica. L'Udc ha la vocazione a governare ma alle nostre condizioni". Di Pietro: "Se i finiani votano il governo sono complici". Poi attacca Rutelli: "Nelle sue giravolte quotidiane, è nato Radicale e finisce per abbracciare Fini"

Casini: "Senza le dimissioni del premier 
il posto a tavola non interessa all'Udc"

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si dimetta e dopo si può aprire nuova stagione politica. Lo chiede il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, parlando alla festa del partito a Chianciano Terme. "Poiché riteniamo che i fatti ci danno ragione - ha spiegato - Berlusconi ne prenda atto, passi dal delirio di autosufficienza al riconoscimento che non ha più una maggioranza e si dimetta. Il giorno dopo si apre un nuova stagione politica ma se il premier, accettando i diktat della Lega limitandosi a fare un bell’elenco di buone intenzioni, noi sulle buone leggi convergiamo, le cattive le contrastiamo, come abbiamo fatto fino a oggi". "Abbiamo proposto - ha ricordato Casini - un governo di responsabilità nazionale ma non siamo ai saldi di fine stagione, non basta che Berlusconi in Parlamento faccia un bel discorso dicendo cose generiche per dire che c’è stata la svolta. Senza dimissioni del governo la politica dell’aggiungi un posto a tavola non interessa a noi né al nuovo polo che si sta creando". L’Udc ha la "vocazione a governare ma alle nostre condizioni. Un partito di centro moderato - ha aggiunto - deve avere la vocazione di governare".

Di Pietro: se Fli vota il governo è complice "Fini ha scoperto dopo 15 anni di convivenza che c’è una questione morale grossa come una casa e, però, ancora ieri lui e i suoi hanno detto che voteranno la fiducia e che ci vuole uno scudo per il premier", attacca ancora Antonio Di Pietro parlando a Marina di Pietrasanta con i giornalisti e spiegando che questo sarebbe come dire: "Ho scoperto che sei un assassino, voglio essere tuo complice". Parlando a margine di un dibattito organizzato nell’ambito della Festa de "Il fatto quotidiano", Di Pietro ha anche commentato le parole di Rutelli che ieri aveva detto mai con l’Idv nè con la Lega. "Io condivido le parole di Rutelli", ha detto il leader dell’Idv spiegando che anche lui non vuole stare mai con coloro che "vogliono creare una realtà diversa a un sistema bipolare e a un modello riformista, o a una alleanza democratica che metta al primo posto uno stato di diritto, la legalità, la solidarietà e le pari opportunità". "Rutelli nelle sue giravolte quotidiane, è nato Radicale e finisce per abbracciare Fini - ha proseguito Di Pietro - se è contento lui è contento lui solo". Infine a proposito di elezioni anticipate secondo il leader dell’Idv non è facile capire chi non le vuole "perché potrebbe vincere Berlusconi".

Coloro dimenticano che Berlusconi «sta già al governo: tra uno che ti sta dando una coltellata, e uno che ti potrebbe dare una coltellata - ha concluso Di Pietro - è meglio andare al confronto cercando di scansare la coltellata, e non restare con la coltellata nella pancia".

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