Il caso Abramovich Il grande Sess non vende sogni

Leggendo su il Giornale che Roman Abramovich sarebbe ad un passo dall'acquisto della Sampdoria, devo essere sincero, ho storto un po' il naso. Mi sono subito chiesto se era il primo aprile per uno scherzo crudele, invece ho subito notato che la firma del pezzo era di Piero Sessarego. Apro una parentesi che sa di «ruffianeria» ma così non è. Quando ero bambino e andavo alla scuola media Parini era il periodo della Sampd'oro, quella che scorrazzava in Europa e divertiva l'Italia, ogni mattina era mia abitudine sfogliare il quotidiano dove il sig. Sessarego scriveva nella cronaca sportiva prima di entrare a scuola. Ho sempre ammirato le metafore, la serietà e soprattutto il modo in cui riusciva (e riesce) a far sentire la gente comune, il bambino un po' sognatore vicino ai suoi campioni. Il modo descrittivo nelle trasferte europee era unico, non una semplice cronaca o la banale formazione che scende in campo ma gli scherzi di Vialli, le rigide guardie di Montecarlo, il freddo scandinavo o l'erba profumata del campo di Dortmund. Dico la verità e forse questo non piacerà, ma Sessarego anche tra i miei compagni di classe veniva collocato come il giornalista blucerchiato e commentare i suoi pezzi nella ricreazione era molto divertente (e si imparava un po' di italiano).
A questo punto mi chiedo quale valenza possa avere lo scoop sul magnate russo che tanto farebbe ingolosire di trionfi la gente doriana con i suoi petroldollari. Gli indizi banali si trovano senza difficoltà, la presenza di Roberto Mancini in tribuna per partite non proprio di cartello come Sampdoria-Chievo o Bologna-Sampdoria in questa stagione, il petrolio che potrebbe legare in affari Garrone al potente Roman, o semplicemente la fiducia cieca di chi ha scritto questa notizia «bomba» supportato da una fonte molto concreta. È chiaro che le trattative di questo tipo non sono semplici e questo tutti lo sappiamo, come del resto è molto facile che nel tam tam cittadino si inizi a scommettere su notizie farsa come ad esempio dove stanno costruendo la villa di Abramovich. La Sampdoria ha subito smentito e non avrebbe potuto fare altrimenti in un momento della stagione molto delicato con una finale di coppa Italia a portata di mano.


Ribadisco che secondo la mia opinione personale il signor Sessarego non vende sogni, troppo professionista, genuino e a volte burbero per poter prendere in giro la sua città.
L'abbraccio con Cerezo nella pancia del Ferraris nell'amichevole estiva della Samp nell'agosto scorso è la dimostrazione di chi sa vivere questo ambiente, un saluto cordiale, una stretta di mano. Grande Sess!

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