Milano - Il generale Nicolò Pollari, uno degli imputati all'udienza preliminare per il rapimento dell'Imam Abu Omar cominciata oggi a Milano davanti al gup Caterina Interlandi, chiederà l'audizione dell'attuale presidente del Consiglio Romano Prodi, del suo predecessore Silvio Berlusconi e di tutte le autorità preposte ai servizi segreti. Lo ha annunciato poco prima di entrare in aula uno dei difensori dell'ex capo del servizio segreto militare-Sismi, l'avvocato Titta Madia.
Il legale Madia ha ribadito che il suo assistito, oggi assente, "ha intenzione di rendere dichiarazioni spontanee e verrà a Milano quando il giudice lo riterrà opportuno e fisserà un'apposita udienza. Pollari è impedito a difendersi perchè è tenuto a rispettare il segreto di Stato. O lo viola mettendo a repentaglio la sicurezza nazionale, o non si difende". Per il caso dell'ex imam della moschea di viale Jenner, oltre a Pollari, sono imputati di sequestro di persona anche altri funzionari del Sismi, tra cui Marco Mancini, 26 agenti della Cia e il vicedirettore di Libero, Renato Farina, accusato però solo di favoreggiamento. Nessuno è presente in aula. Uno dei difensori di Mancini, l'avvocato Luigi Panella, depositerà indagini difensive "con atti classificati - ha detto - che dimostrano che il Sismi non ha partecipato al sequestro".
L'uomo della Cia disconosce il tribunale Poco dopo l'inizio dell'udienza preliminare, l'avvocato Daria Pesce, legale dell'ex capo della Cia a Milano, Robert Seldon Lady, ha annunciato di rinunciare al suo mandato difensivo perché "il mio cliente ritiene che la soluzione di
questo caso sia politica e non giudiziaria e disconosce, quindi, l'autorità giudiziaria. Pertanto io ho rinunciato al mandato, non essendo un mediatore politico ma un difensore che assiste un cliente davanti ai magistrati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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