Il caso Galata, così bello e poco conosciuto

Nei giorni scorsi ho accompagnato un mio cugino, che da anni vive in Spagna, a compiere un giro turistico per mostrargli qualche scorcio dei tanti meravigliosi e nascosti tesori di cui la nostra Genova è gelosa, troppo gelosa custode. Fra gli altri pochi - fra i tanti - luoghi che sono riuscito a fargli vedere (quattro giorni sono veramente scarsi per una visita se non proprio approfondita quanto meno abbastanza selezionata), l'ho condotto anche al Galata Museo del Mare che avevo già visitato circa quattro anni orsono. Che magnifico spettacolo! L'ho trovato ulteriormente arricchito di novità, specie il piano dove è stato ricostruito il viaggio degli emigranti. Interessantissimo, piacevole, istruttivo ma, a fronte di tanto apprezzamento, ho avuto lo sconforto di constatare la presenza di nemmeno una quindicina di persone. Tra l'altro il mio parente neppure era conoscenza dell'esistenza di questo particolare e forse unico museo che ha giudicato semplicemente splendido.
A questo punto, che dire se non prendere atto ancora una volta quanto Genova e le sue bellezze siano così poco propagandate e conosciute? Se si eccettua l'Acquario, io stesso posso testimoniare come nel basso Piemonte, naturalmente e geograficamente proteso verso Genova, non sia nota l'esistenza del Galata.

Figuriamoci nel resto d'Italia e d'Europa! Per farla breve, mi permetto di segnalare il caso affinché gli Enti competenti si attivino ulteriormente per pubblicizzare la visita di tale gioiello che comporterebbe altresì una ricaduta positiva sia sotto l'aspetto turistico, sia sotto il profilo ricettivo alberghiero.

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