Caso Di Girolamo, Pdl battuto al Senato

Franchi tiratori e assenze mandano sotto la maggioranza sulla sospensiva della revoca del seggio del senatore del Pdl eletto all'estero

Caso Di Girolamo, 
Pdl battuto al Senato

Roma - Pdl battuto al senato sul caso Di Girolamo. L’aula di Palazzo Madama ha bocciato la proposta di sospensiva avanzata dal capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri sulla revoca del seggio contestato del senatore Nicola Di Girolamo. Si è votato per alzata di mano, e in un primo momento il presidente dell’assemblea Renato Schifani aveva dato per approvata la richiesta, ma la controprova del voto, fatta con procedimento elettronico, ha dato un risultato diverso: "Presenti 247, votanti 246, maggioranza necessaria 124, favorevoli 123, contrari 123, il Senato - conclude Schifani - non approva".

Decisivo Augello Decisiva la scelta del senatore Andrea Augello, co-relatore (insieme all'Idv Luigi Li Gotti) della proposta della giunta per le autorizzazioni (approvata con voto bipartisan) di annullare il seggio assegnato a Di Girolamo, di non partecipare alla votazione per non entrare in contraddizione con se stesso: "In dissenso con il mio gruppo non parteciperò al voto perché una sospensiva è in contrasto con quanto ho proposto io stesso in giunta su Di Girolamo". Il senatore del Pdl, su cui l’aula deve decidere se espellerlo su richiesta unanime della giunta, è stato accusato di falso dalla procura di Roma per essersi candidato all’estero dichiarando di avere la residenza in Belgio senza che ciò, secondo i pm Giancarlo Capaldo e Giovanni Bombardieri, sia vero.

Esulta il Pd Il risultato di parità del voto, sulla richiesta della maggioranza di non procedere nella votazione sulla espulsione del senatore del Pdl dal parlamento, è stato accolto da un lungo applauso dall’opposizione che ha visto sventato quello che in aula, prima del voto aveva definito una "scelta dilatoria".

Al momento delle votazioni erano presenti quasi tutti i senatori dell’opposizione, mentre c’erano molte assenze nei banchi della maggioranza. "Il fatto che fossero assenti - osserva Anna Finocchiaro - tanti senatori della maggioranza, qualcosa vorrà dire, così come qualcosa vorrà dire il fatto che erano presenti i sentori dell’opposizione".

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