Il caso Mediaset ricorre dopo il licenziamento annullato

LA SENTENZA Il magistrato ordina che «Chicco» ritorni a condurre il programma in seconda serata

Roma«Me ne vado». «Ok, vai». Ma ora una toga rimette il Chicco in tv. Sebbene Enrico Mentana si sia dimesso da direttore editoriale di Mediaset lo scorso 9 febbraio, il giudice del Lavoro Guido Rosa ha dichiarato «illegittimo il licenziamento» di Enrico Mentana e ha ordinato alla Rti di reintegrarlo nel posto di lavoro con le mansioni di realizzatore e conduttore di Matrix, condannando inoltre l’azienda al risarcimento del danno. Immediata la reazione di Mediaset che ha definito la sentenza «sorprendente» e ha già annunciato che farà appello mentre Mentana, s’è trincerato dietro un felpato «no comment».
La sentenza è frutto del ricorso presentato dagli avvocati del conduttore, Domenico e Giovanni D’Amati. Nel documento, Mentana aveva sostenuto di essere stato «dimissionato» e «illegittimamente licenziato» per aver criticato la decisione editoriale di mantenere inalterata la programmazione di Canale 5 in occasione della morte di Eluana Englaro, avvenuta la sera del 9 febbraio scorso.
Lo strappo s’era consumato nelle ore immediatamente successive al decesso della donna, in stato vegetativo per diciassette anni. Su Canale 5 era prevista una puntata molto attesa del Grande fratello e la decisione di non modificare i palinsesti mandò su tutte le furie Mentana: «Di fronte a un dramma che scuote il Paese intero, Mediaset ha deciso di non cambiare di una virgola la sua programmazione, nonostante sia il Tg5 sia Matrix fossero pronti a aprire finestre informative sulla morte di Eluana - sbottò -. Non è così che si fa informazione su una grande rete nazionale». Poi, la promessa: «Rassegnerò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, per un altro dovere, quello della coerenza». Il caso precipitò quando Mauro Crippa, direttore generale informazione di Mediaset, prese subito atto delle dimissioni di Mentana, accettandole: «Dispiace del suo disaccordo - fecero sapere da Cologno Monzese - ma l’azienda ha seguito gli sviluppi del caso Englaro con una lunga diretta del Tg4 e con una finestra di Studio Aperto». Così, fu addio con la conduzione di Matrix affidata ad Alessio Vinci, già corrispondente da Roma della Cnn. Poi, la rivelazione nel libro di Mentana, «Passionaccia». Già nell’aprile del 2008 il giornalista scrisse a Confalonieri: «Caro presidente, non mi sento più a casa. Mi aiuti ad andar via».
Ieri l’ultima puntata con la sentenza e la nota del gruppo del Biscione: «Attendiamo di conoscere nel dettaglio le motivazioni della stessa non ancora depositate dai magistrati. Ma fin d’ora - fanno sapere da Mediaset - rendiamo noto che appelleremo questa decisione in tutte le sedi competenti». Il braccio di ferro legale continua, quindi. Anche se tra Confalonieri e Mentana sembra tornato il sereno.

Il primo ha di recente svelato che il giornalista gli ha regalato il suo ultimo volume con la seguente dedica: «Al capo della polifonia»; il secondo ha invece ammesso: «Io e il presidente Mediaset ci siamo sentiti, sì. Una telefonata che mi ha fatto molto piacere».

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