Condanna preventiva per Augusto Minzolini. Più veloce della folgore, la giustizia del quarto potere si abbatte sul direttore del Tg1. E il solerte Ordine dei giornalisti del Lazio sistema già, in tempo reale, i mattoni della condanna, riservandosi «di adottare i provvedimenti del caso». Il motivo? Il caso Mills che dalle aule di giustizia passa così allo schermo. Come si legge in un comunicato: «Nelledizione delle 13.30 di venerdì scorso, il Tg1 ha dato notizia del processo Mills, sottolineando nei titoli che la Cassazione aveva assolto lavvocato inglese accusato e condannato in primo e secondo grado per corruzione». Errore: «La realtà è unaltra - prosegue, implacabile, la nota - la Suprema corte non ha assolto limputato, ma ha riconosciuto la prescrizione del reato». E a questo punto il «tribunale delle penne» stigmatizza il comportamento del direttore del Tg1, ricordando anche «le molte telefonate di protesta giunte al centralino dellOrdine». Potrebbe pure bastare, ma il fluviale comunicato va avanti e diventa una lezione di giornalismo: «I telespettatori che avevano avuto il tempo di ascoltare e vedere solo linizio del Tg1 possono essere stati fuorviati ed era auspicabile una correzione immediata del titolo». E invece? «Invece lesatta informazione è stata fornita successivamente solo allinterno del servizio di cronaca».
Dunque, tutto questo fuoco di sbarramento riguarda solo e soltanto un titolo, necessariamente sintetico, in cui la parola prescrizione - ma quanti italiani la conoscono? - è stata sostituita da quella, in effetti più benevola nei confronti del premier, di assoluzione. Tuttora, in attesa delle motivazioni, ci si accapiglia sul significato del verdetto emesso dalle Sezioni unite della Suprema corte. E cè una corposa scuola di pensiero, assai gradita a sinistra, che non ha il minimo dubbio: solo la gomma del tempo ha cancellato la condanna a Mills che, altrimenti, sarebbe stata confermata fino alla virgola. Gettando pesanti ombre sul premier. Il consiglio dellOrdine va dritto per la sua strada e in conclusione «si riserva di adottare i provvedimenti del caso». Una frase che, secondo lex presidente dellOrdine della Lombardia Franco Abruzzo suona come una condanna preventiva. E cozza contro le regole sacrosante del processo. Dunque, Minzolini potrebbe ricusare il tribunale disciplinare.
Lavvocato inglese diventa comunque loccasione per un regolamento di conti che va ben al di là del Palazzo. In rete circola un appello in cui «più di sessantamila cittadini» - a quanto riporta la Repubblica.it - chiedono una reazione esemplare al presidente della Rai Paolo Garimberti e al presidente dellOrdine Lorenzo Del Boca: al Tg1 «è stata data una notizia falsa». Non basta. E non basta nemmeno il bombardamento della pagina Facebook del Tg1 con il messaggio «prescrizione non è assoluzione». La Società Pannunzio per la libertà dinformazione vorrebbe «lapertura di un provvedimento disciplinare contro Augusto Minzolini e quanti altri siano riconosciuti corresponsabili della medesima truffa». E anche dentro la Rai laffaire Mills-Minzolini non è per niente archiviato. Il consigliere Nino Rizzo Nervo fa sapere che il direttore generale Mauro Masi deve «pretendere da Minzolini unimmediata rettifica, come sancito dalle leggi, dagli indirizzi della Commissione parlamentare di vigilanza e dal codice etico» di viale Mazzini.
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