Giochino da bar. Esiste lindignazione da stupidità o esiste solamente quella da razzismo? E i cori su (contro) Mario Balotelli («E se saltelli, muore Balotelli») intonati allOlimpico di Torino dai tifosi juventini nel corso della partita con lUdinese sono razzisti solo perché riguardano SuperMario? E perché nessuno trovava da ridire quando lo stesso coro riguardava un altro giocatore, isosillabico dellattaccante nerazzurro: Lucarelli (Lazio-Livorno, maggio 2007, YouTube lo testimonia)? Poteva funzionare anche con Bulgarelli, ma a quei tempi cera altra gente sugli spalti degli stadi.
I cori sprezzanti di Torino vengono evocati dallallenatore nerazzurro José Mourinho che ne approfitta per lanciare la lunga rincorsa alla partitissima del 5 dicembre con la Juventus e manda messaggi al giudice sportivo: «Mi piacerebbe tanto giocare a Torino, però ci sono le regole e chissà che la partita non sia a Torino». Un po sibillino ma il suo pensiero è chiaro: replicare il precedente dei cori contro linterista allo stadio torinese che lanno scorso causò la squalifica del campo, poi commutata in gare a porte chiuse. Oggi - dicono alla Juve - sono però due le differenze fondamentali rispetto allanalogo episodio dello scorso anno: «Un negro non può essere italiano», fu laberrante messaggio, ben diverso da quello di domenica sera («se saltelli muore Balotelli»), analogamente disgustoso, ma non imputabile direttamente di razzismo, perché il cognome dellattaccante interista avrebbe potuto essere sostituito da un qualunque altro, indipendentemente dal colore della pelle.
La realtà è che dalla stupidità non ci si difende, e che in genere gli insulti sono soprattutto stupidi.
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