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Caso nell’atletica La Giamaica caccia Powell per i mondiali La Iaaf lo ripesca

La Giamaica mette alla porta Asafa Powell, ma la federazione internazionale gliela riapre. E così l’ex primatista del mondo nei 100 m, e con lui altri cinque atleti (fra cui la Fraser, oro dei 100, e la Walker oro nei 400 ost. a Pechino), sabato saranno al via dei mondiali di Berlino. Sceneggiata o gioco delle parti, comunque patetico botta e risposta: io escludo Powell, dice la Giamaica. No, non farlo, ne perdono tutti, voi e il mondiale, risponde la Iaaf che aveva il potere di ratificare la decisione. E i giamaicani rispondono: vabbè, d’accordo. Retromarcia clamorosa, ma forse più sensata dell’idea precedente che, alle 3 del pomeriggio, annunciava l’esclusione dello sprinter, ufficialmente dovuta a problemi disciplinari. Powell e il gruppo allenato da Stephen Francis non hanno raggiunto il ritiro a Norimberga, preferendo continuare gli allenamenti a Lignano Sabbiadoro. Non è la prima volta, ma stavolta c’è stato il pugno di ferro, forse figlio della guerra di lobby fra il gruppo gestito da Francis e quello di Glenn Mills, allenatore di Usain Bolt.

La Giamaica a Pechino ha vinto 5 dei 6 titoli della velocità.

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