Fabrizio Rinversi
Ricordate la «Swinging London» degli anni 60, espressiva di un'atmosfera ribelle dove tutto era possibile, in cui gli schemi vennero ribaltati per creare un nuovo modo di vivere, di vestirsi e di ascoltare musica? A questo «way of life» si è ispirato Stefano Abbati nel disegnare poco meno di un anno fa il «suo» brand Harry Williams, dopo importanti esperienze manageriali nel settore in Sector, Binda e Fossil Italia: «Reinterpretiamo il classico secondo un nuovo concetto trasgressivo. E, così, ispirandoci al dualismo dei fratelli più famosi d'Inghilterra, anche il nostro prodotto si compone di due anime: una cassa classica, seriosa ed essenziale come William, e una serie di cinturini abbinati estrosi, colorati, ribelli, esattamente come Harry». E, in effetti, osservando le variegate e composite collezioni con cui Harry Williams delinea stagionalmente il suo tempo emerge una cassa rotonda classica, con anse compatte ed ergonomiche, corona di dimensioni molto contenute, e una grafica di quadrante essenziale, old fashion, con indici a barretta o alternati a numeri romani ai quarti; freschezza e modernità, per converso, spiccano invece nelle tonalità dei quadranti, magenta, fucsia, turchese, gun, beige e nelle fantasie dei cinturini, anticati nelle varianti in pelle, o imprevedibili nelle versioni in nylon NATO Check.
Disponibili tra i 99 e i 169 euro, le ultime novità di Harry Williams estendono il concept provocatorio al quadrante, con il teschio al 12 nella linea Skull, mentre la pura essenzialità dell'indicazione ore/minuti si arricchisce del day-date analogico, senza rinunciare a compostezza, simmetria e buona leggibilità. Le casse, in acciaio, possono fruire di studiati trattamenti IP.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.