Giulio Tremonti apre uno spiraglio alle richieste della maggioranza sulla Finanziaria, evitando il ricorso alla fiducia. Questo lesito di un vertice di maggioranza mattutino, alla Camera, fra il ministro dellEconomia, i capigruppo di maggioranza Cicchitto e Cota, il presidente della commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario Giuseppe Vegas.
Governo e maggioranza terranno ferma la linea del rigore, risolvendo però, con gli emendamenti, alcune questioni specifiche. Fra gli emendamenti in arrivo, lincremento di 150 milioni del Fondo per la cassa integrazione (il totale arriva così a 600 milioni). Inoltre ci saranno 20 milioni per la cassa integrazione straodinaria per 24 mesi nellindotto degli aeroporti (una misura che interessa soprattutto lo scalo della Malpensa). Ai servizi dovrebbero giungere 86 milioni. Quanto al patto di stabilità interno, i Comuni con i bilanci in ordine potranno attivare maggiori spese per investimenti. Inoltre, almeno l85% delle risorse del Fas, il fondo europeo per le aree sottoutilizzate, dovrà essere destinato al Mezzogiorno.
La maggioranza potrebbbe anche accettare limpegno a restituire ai dipendenti e ai pensionati, sotto forma di sgravio fiscale, lextra gettito che dovesse verificarsi nel 2009. «Si tratta - spiega tuttavia Vegas - di una clausola di stile, presente in tutte le Finanziarie, essendo comunque ben consci che non esistono nuovi tesoretti». Il sottosegretario allEconomia spiega che i margini dintervento in Finanziaria sono ridottissimi: «Ci andrei un po cauto - osserva - perché con la crisi finanziaria ed economica il deficit è già pericolosamente vicino al limite del 3%. Non abbiamo soltanto il problema di rispettare il Patto di stabilità - aggiunge - ma anche quello del costo del debito». Lultima previsione ufficiale del governo è di un rapporto deficit-pil 2008 del 2,5%, che dovrebbe scendere al 2,1% nel 2009.
E che non ci siano tesoretti nascosti lo conferma landamento delle entrate fiscali. Nei primi nove mesi del 2008, le entrate sono cresciute del 2,3%, raggiungendo quota 290 miliardi di euro: siamo dunque ben lontani dagli incrementi a due cifre degli anni scorsi. Le imposte sulle società (Ires e Irap) segnano entrambe un calo del 5%, mentre va meglio il gettito dellimposta sul reddito delle persone (+8%) ma grazie agli aumenti contrattuali. Crescono anche lIrpef comunale e regionale. «Il positivo andamento delle ritenute da lavoro dipendente - osserva una nota del ministero dellEconomia - è ascrivibile essenzialmente al rinnovo dei contratti che ha interessato alcuni grandi comparti, fra i quali i settori metalmeccanico e del credito».
Crescita molto debole, invece, per lIva. Limposta sugli affari risente della debolezza del ciclo economico e fa segnare nel periodo gennaio-settembre un incremento dello 0,7% rispetto allanalogo periodo del 2007.
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