Con la cassa sulle spalle alla festa dell’Acquasanta

Compie 103 anni la grande festa patronale di Nostra Signora dell'Acquasanta, il Santuario sui monti alle spalle di Voltri. Organizzata dai Monaci Paolini in collaborazione con il gruppo dei volontari del Santuario, si terrà sa domani a lunedì prossimo. Una festa che propone, oltre a momenti dedicati alla preghiera e alla meditazione, anche ottima gastronomia, musica e divertimenti vari.
Dopo la Messa delle 17 e la recita del rosario alle 20.30, la festa prende avvio domani sul bel piazzale del Santuario con una serata dedicata allo stoccafisso. Alle 21 un po’ si spettacolo, con i due scherzi comici in dialetto genovese «Un òmmo sarværgo» e «O tabacco o fa mà» della Nuova Compagnia Comica. Sabato omaggio dei bambini alla Madonna, alle 10.30 in Santuario; dedicato ai bambini anche il pomeriggio, a partire dalle 15, sul piazzale animato da giochi e intrattenimenti. Alle 17 e alle 20.30 celebrazione della Messa, e poi largo ai golosi di spaghetti con muscoli e a chi ama il ballo caraibico. Domanica mattina il Rettore Padre Francesco Calka celebra la Messa solenne alle 10.30, mentre la Messa delle 17 sarà accompagnata dalla processione con la statua della Vergine e gli splendidi crocefissi delle Confraternite del ponente genovese, accompagnati dal suono della banda Città di Arenzano. Dalle 19 si cena con gastronomia marinara, mentre la pista si anima alle 21 con le proposte musicali dell'orchestra Carmen.
Come ogni anno il clou della festa patronale di Acquasanta sarà lunedì giornata in cui in Santuario si celebra la Messa solenne alle 20, seguita dalla processione con i flambeaux, lucine colorate che illuminano il procedere dei fedeli lungo le vie del borgo creando un'atmosfera particolarmente suggestiva.

La processione è animata dalla presenza delle Confraternite del ponente genovese, guidata dai «camalli» acquasantesi che conducono a spalle la cassa della Madonna, accompagnati dai «portuei» che portano sulle spalle gli artistici «Cristi» ed animata dalla banda di Voltri. Gran finale con la «buridda» e le note dell’orchestra «La Dolce Storia».