Il tempo è scaduto per Antonio Cassano in Nazionale. La decisione è presa, impossibile riformarla nelle prossime settimane. E a confortare loperato del ct Roberto Donadoni il parere espresso, via telefono, da alcuni esponenti storici del gruppo dei «mundialisti», a cominciare da Gigi Buffon per finire al capitano Fabio Cannavaro. Sono loro che hanno aggiunto ai giudizi del tecnico un parere negativo sulla ricaduta della discussa convocazione sulla spedizione per Euro 2008. Fatale, al pibe de Bari, lultima sceneggiata con larbitro Pierpaoli durante Samp-Torino. Mario Bortolazzi, vice fedelissimo di Donadoni, presente a Marassi nelloccasione, lha riferito al suo ct. «Non fosse stato per quel che è accaduto dal punto di vista disciplinare, cera da andare negli spogliatoi a stringergli la mano per come aveva giocato» la frase che unisce il rimpianto e il disappunto.
Fin dai tempi di Arrigo Sacchi (caso Vialli), il parere della «commissione interna» (così definita da Rocco) del club Italia fu decisivo per questioni comportamentali e per dirimere dissidi personali. Agli europei di Portogallo, Cassano fu preso sotto lala protettiva di Gigi Riva e venne adottato da Bobo Vieri protagonista nelloccasione di una «sparata» contro i giornalisti. Non provocò problemi, fu anzi uno dei pochi protagonisti in positivo della missione scandita dallo sputo di Totti e dalleliminazione al primo turno. A Napoli, nel settembre 2006, Cassano si riaffacciò, giocò bene, rimase in azzurro fino a Parigi dove non riuscì a ripetere la prestazione, attirandosi qualche critica. Da quel giorno, complice la partenza per Madrid, ci fu una lunga interruzione tecnica. Prima della Samp fu in predicato di rientrare attraverso il Milan: Gattuso si spese per lui, ma il verdetto di spogliatoio e allenatore fu unanime. Troppo pirotecnico. Adesso, col recupero nella Samp, la speranza di riuscire a trovare un posto allultima convocazione prima del colpo di testa e della decisione del ct della Nazionale.
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