Cassano-Lavezzi, sfida di talenti

Ognuno si tenga stretto il suo. Ci sono due città in delirio per i propri fuoriclasse che incrociano la loro strada a Marassi, domani pomeriggio. Il Napoli di Ezequiel Lavezzi contro la Sampdoria di Antonio Cassano, due che il numero 10 lo hanno tatuato sulla schiena.
Ognuno misuri le differenze storiche e patrimoniali dovute, ma a molti appare un po' come il confronto tra Maradona e Mancini negli anni '80. Si misurerà nelle giocate dei due fuoriclasse, l'imprevedibilità di una partita importante sia per Mazzarri che per Reja, obbligati a macinare punti in classifica e pronti a chiedere un numero in più ai loro talenti: «Interessa ai tifosi, interessa ai giornalisti, a me la sfida Lavezzi-Cassano interessa meno - ammette Mazzarri -. È logico che da Antonio mi aspetto un colpo in più, qualche cosa che possa fare la differenza ma, alla fine, se vincessimo con un gol di un difensore sarei contento uguale». Sette giorni prima della stracittadina una vittoria sarebbe un bel toccasana per arrivare al derby con una iniezione di fiducia in più, anche se al Genoa non si pensa ancora: «Giocheremo contro un Napoli in gran forma, non un avversario semplice contro il quale confrontarsi - ribadisce il tecnico -. Mi auguro che la squadra continui su questa falsariga. Con prestazioni brillanti, come le ultime fatte in casa, il risultato difficilmente ti può sfuggire. Stiamo migliorando non poco nella condizione di gioco e sono convinto che i tifosi che quest'estate chiedevano una Samp bella da vedere, non possano lamentarsi».
Ha ancora da affinarsi fuori casa la Sampdoria ma, per il suo tecnico, la condizione andrà costantemente migliorando: «Se continuassimo così fino alla fine della stagione finiremmo non bene, benissimo. Ci aspetta un Napoli capace di grandi partite, l'importante è non prenderla sotto gamba». Un dato emerge nella stagione blucerchiata, il confronto tra i risultati alla fine dei primi tempi e quella finale. In questo rapporto, se le partite finissero al 45', la Samp sarebbe addirittura terza. Questo significa che nella ripresa i doriani subiscono un calo di concentrazione o un calo fisico: «Difficile dare una interpretazione a certi dati - spiega Mazzarri -. Anche se penso che certe classifiche abbiano un valore relativo: le partite si giocano su 90 minuti.

È possibile che quando si hanno giocatori che si sono allenati poco per impegni infrasettimanali o recuperati in extremis per infortuni, il calo nel finale è più che legittimo». Sampdoria- Napoli sarà arbitrata da Giannoccaro di Lecce.

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