Antonio Cassano finalmente ha ritrovato il sorriso e - quel che più conta - presto potrebbe ricucire anche il suo rapporto con Del Neri. «In passato ho spesso criticato le scelte degli allenatori, ma state tranquilli. Adesso non faccio più cassate, anzi cassanate. Con Del Neri ora è tutto a posto» ha rivelato ieri il talento di Bari Vecchia, in una lunga intervista a «Le Iene», che da due giorni si erano appostate nei pressi di Bogliasco. Una chiacchierata decisamente sui generis, sia per il tono giornalistico demenziale - tagliato su misura per il personaggio - sia perché registrata interamente o quasi in dialetto pugliese. Cassano ha parcheggiato l'auto ancora una volta all'esterno del Mugnaini - e non sulle piste di atletica come accadeva sino a pochi giorni fa -, quindi si è concesso alle foto dei tifosi e non ha negato l'intervista alla troupe della trasmissione di Mediaset, lanciando anche qualche messaggio a Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, conduttori delle «Iene» e grandi tifosi del Genoa, in vista del derby.
Un'intervista che sarà verosimilmente proposta con i sottotitoli, quasi incomprensibile per le orecchie «genovesi». Tanti sorrisi e tante battute per un Cassano, al solito, scatenato davanti alle telecamere. «No, non me ne vado di qui, io sto bene alla Sampdoria - ha detto - mi trovo benissimo e poi adesso ho anche messo la testa a posto. A giugno mi sposo con Carolina, sono proprio felice
».
Se il numero 99 della Samp sembra aver ritrovato l'entusiasmo perduto, adesso resta da capire quale sarà l'atteggiamento di Del Neri nei suoi confronti. Proseguirà la battaglia personale oppure, per il bene di squadra e società, prevarrà alla fine il buon senso? L'impressione è che Cassano, che comunque nelle ultime due settimane ha lavorato poco per qualche guaio fisico di troppo (per lui ieri ancora palestra e piscina, oggi salterà l'amichevole coi dilettanti pavesi del Villanterio), non dovrebbe giocare domenica a Siena, ma potrebbe comunque tornare protagonista nelle successive sfide con Fiorentina e Inter.
Nota a margine. Ieri gli inviati delle «Iene» (si dice che portino bene, chissà
) hanno regalato a Cassano anche due maglie della nazionale. Una col numero 18, quella che aveva utilizzato all'Europeo 2006 con Donadoni in panchina, ed una col 22, ovvero «Il Matto» secondo la smorfia napoletana. Difficile però che Marcello Lippi possa cambiare idea.
Intanto gli Ultras Tito Cucchiaroni, una delle anime storiche della gradinata Sud, si sono dissociati - con un comunicato - dai fischi di domenica scorsa a Del Neri e da quelli dello scorso novembre nella partita contro il Bari. «A noi i fischi non piacciono. Rispettiamo le opinioni di chi paga il biglietto - dicono gli Ultras - ma conosciamo solo un modo di essere sampdoriani: tifare la Sampdoria. Non cadiamo nelle trappole di chi ci vuole male».
A proposito di tifosi, bel risultato dei Fedelissimi, che prima di Natale hanno messo in vendita gli scaldacollo blucerchiati in favore dell'associazione Gigi Ghirotti. Ieri è stato consegnato un assegna da 14.000 euro al professor Henriquet. Domenica scorsa invece il Museo Samp Doria e i Gruppi della Sud hanno raccolto 8.
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