Cassano&Balotelli: per indovinare il futuro di Mario seguite l'iter di Antonio

Anche il pibe de Bari ha fatto le sue mattane, è scappato dalla Roma dove non lo sopportavano più e ha fatto la fortuna della Samp che lo ha preso a due lire e rilanciato. Insostenibile è diventata la convivenza ad Appiano Gentile tra il giovane attaccante e l'ambiente neroazzurro

Cassano&Balotelli: per indovinare il futuro di Mario seguite l'iter  di Antonio

Un tempo i titolisti un po' retrò avrebbero ideato il solito giochino di parole: Cassano e Balotelli, così uguali, così diversi. Oggi invece proponiammo un altro divertimento che forse può aiutare meglio a indovinare il futuro di Mario. Basta sovrapporre quello che capitò al pibe di Bari nei giorni tormentati della sua permanenza a Roma con i tormenti vissuti da Mario nelle ultime ore ad Appiano Gentile e a San Siro e il gioco è fatto.
Antonio era insofferente alla disciplina degli allenatori, fossero Capello o Prandelli (per pochi giorni) o ancora Del Neri che pure tentarono in qualche modo di "addomesticarlo". Cassano pensò di risolvere i suoi problemi lasciando Roma e trasferendosi a Madrid dove l'aspettava addirittura la leggenda del Real, Alfredo Di Stefano schierato al suo fianco durante la presentazione ufficiale, lui sbarcato all'areoporto con un giubbotto improbabile, scortato da una delle tante fidanzate poi sparite dalla sua galassia, Rosaria Cannavò.
Bene: andò peggio che a Roma, nonostante Capello che pure aveva perdonato molte "cassanate" durante l'era giallorossa. E Cassano, nel frattempo ingrassato e preso di mira dai media spagnoli, per tornare a sentirsi un calciatore, fu costretto ad accettare la mano tesa della Sampdoria e di Garrone. Qui è maturato, è diventato un uomo, il calciatore dotato era fuori discussione, passando attraverso alcune scenette inquietanti (si tolse la maglia e la lanciò contro l'arbitro,ndr). Nel frattempo si è fidanzato con una ragazza estranea ai soliti giri dei calciatori, ha messo su casa fuori Genova, ha scritto un libro che ha avuto successo, ha preso a parlare periodicamente senza commettere strafalcioni.
Prendete Balotelli. É nella fase acuta della crisi di adattamento alla disciplina da professionista. Come Antonio si considera un numero uno prim'ancora di esserlo diventato sul campo e per riconoscimento dei suoi stessi colleghi. Ha litigato con gli ultrà oltre che con lo spogliatoio e con Mourinho proprio come accadde a Cassano. Dovrà partire, lasciare Appiano e Milano, andare all'estero dove si scontrerà contro altre realtà e abitudini, magari non legherà all'istante e sarà relegato in un angolino in attesa della maturità che potrebbe portargli in dono anche l'equilibrio tra la vocazione del monello e la necessità di comportarsi da professionista affidabile.


Per questo, se Moratti e Branca si lasciassero guidare dall'esperienza di Cassano, potrebbero anche cambiare indirizzo alla scelta di sbarazzarsi di Mario puntando magari su un prestito per qualche anno, uno, due, al massimo tre, prima di riportarlo a casa al pari di un figliol prodigo.

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