Nessuna risposta dagli acetati provenienti dalla villa di Garlasco, su cui si cercavano nuove tracce di sangue. Tre tracce di Chiara Poggi e una di Alberto Stasi nei contenitori della pattumiera, le tracce di Chiara e del padre sul tappetino del bagno. Ma la risposta cruciale arriva quando si passa alle tracce di Dna trovate sulle unghie della vittima del delitto del 13 agosto 2007: il risultato è “un supporto che va da moderatamente forte a forte all’ipotesi che Sempio Andrea (e tutti i soggetti imparentati con lo stesso per via patrilineare) abbia contribuito alla traccia y428 - mdxs”, cioè il mignolo destro. Inoltre un supporto “moderato” alla ipotesi che anche il dna sul pollice destro di Chiara appartenga a Sempio.
Sono queste le conclusioni del perito Denise Albani sul delitto di Garlasco: conclusioni che rafforzano la tesi della procura di Pavia che vede in Sempio, e non in Alberto Stasi, il vero assassino. La Albani era stata incaricata dal giudice preliminare Daniela Garlaschelli di fare finalmente chiarezza sulla attribuibilità a Sempio delle tracce genetiche trovate sulle unghie della vittima, che portavano direttamente nella direzione dell'indagato (all'epoca dei fatti diciannovenne, e tra i migliori amici del fratello minore di Chiara, Marco Poggi) secondo i tecnici della difesa di Stasi e della Procura e che invece erano nettamente contestate sia dai difensori di Sempio che dai consulenti della famiglia Stasi. Le conclusioni della Albani sono state consegnate stamane a tutte le parti in causa e confermano un pieno appoggio alle tesi dei consulenti della Procura e di Stasi. Del dna sulle unghie, buona parte viene considerata dalla genetista inutilizzabile. L'attenzione si è concentrata su tre unghie (pollice sinistro, mignolo e indice destro) che "risulta essere la sessione maggiormente informativa in considerazione del numero di loci aventi chiamata allelica evidenziati". La Albani sottolinea che si tratta di "aplotipi (non identificativi) parziali misti non sottoposti a consolidamento dei risultati pertanto soggetti a rischi artefattuali". Nonostante questa cautela, la Albani arriva comunque alle sue conclusioni "avendo ritenuto opportuno valutarne la compatibilità con i soggetti di interesse mediante analisi biostatistica". E la conclusione finale: "l'ipotesi che Sempio Andrea (e tutti i soggetti imparentati con lo stesso per via patrilineare) abbia contribuito alla traccia Y428-Mdxs è approssimativamente da 476 a 2153 volte più probabile rispetto" all'ipotesi contaria. Tradotto in italiano: compatibilità "da forte a moderatamente forte".
È un passaggio importante ma non definitivo: sia perché la stessa Albani non esprime certezze, sia perché nella prossima udienza dell'incidente probatorio fissato per il 18 dicembre, in cui i consulenti di Sempio si preparano a dare battaglia.
Battaglia che ora, davanti alle conclusioni della Albani, si sposta su un altro tema: Chiara può essere entrata in contatto accidentalmente con il Dna dell'amico di suo fratello, toccando oggetti toccati anche da lui? Ma su questa possibilità pesa il dato indicato oggi dalla Albani, che parla di tracce di Sempio su entrambe le mani della vittima. Difficile immaginare quale oggetto Chiara abbia impugnato a due mani, per poi non lavarsele più fino al momento dell'aggressione.