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Cassazione da choc: "Non c'è reato nel toccare una donna senza libidine"

La spiegazione della Corte: un abbraccio, per quanto inopportuno, può essere segno di affetto sincero o di un carattere espansivo

Cassazione da choc: "Non c'è reato 
nel toccare una donna senza libidine"

Ferrara - Toccare una donna non vuol dire necessariamente "provarci". Un abbraccio, ad esempio, per quanto magari inopportuno, può anche essere segno di affetto sincero o di un carattere particolarmente espansivo. E se "l’interruttore" della libidine non scatta non c’è nemmeno violenza sessuale. È questa, in sostanza, la conclusione cui sono giunti i giudici della terza sezione penale della Cassazione, che con la sentenza 30969 hanno confermato l’assoluzione dall’accusa di violenza sessuale di un impiegato ferrarese che quando incontrava una collega immancabilmente l’abbracciava con affetto e trasporto.

Abbracci senza libido Accadeva non solo in ufficio, ma anche al mercato, in strada. Ogni volta che se ne presentava l’occasione il collega dall’abbraccio facile partiva all’assalto. Tanto che qualcuna delle vittime degli abbracci ha sospettato che tutta quell’espansività non fosse solo un modo di essere, per quanto discutibile, ma sotto sotto fosse un trucco per mascherare la palpatina, lo "strizzamento". Finché una collega, addirittura sollevata da terra nella foga dell’abbraccio, ha presentato denuncia per violenza sessuale perché nell’entusiasmo del momento "l’abbracciatore" le aveva sfiorato il seno.

La sentenza della Corte A maggio 1999 il tribunale di Ferrara emise una sentenza di colpevolezza (1 anno e 2 mesi di reclusione) ribaltata però, quasi dieci anni più tardi, dalla Corte d’appello di Bologna secondo la quale, in poche parole, tutto quell’abbracciare poteva aver causato qualche toccatina di troppo ma, suvvia, non s’era fatto apposta. Contro l’assoluzione la pubblica accusa è ricorsa alla Cassazione. La Corte ha però ribadito che in quel modo di comportarsi non c’è "alcuna ebbrezza sessuale". In pratica il collega affettuoso "non voleva soddisfare la propria libido". Anche se, non mancano di sottolineare i giudici provando a dare una piccola lezione di galateo, "il comportamento era di certo poco raffinato".

Insomma come diceva anche Max Gazzè: "Non pensare male adesso, ancora il solito sesso".

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