Cassinelli: «Musso aspetti il suo turno»

Cassinelli: «Musso aspetti il suo turno»

(...) solidarietà e simpatia. Si intrattiene più a lungo, a quattr’occhi, solo con il «notabile» Gustavo Gamalero, infine guadagna la prima fila delle poltroncine in sala, per ascoltare i relatori. Tutto normale, anzi banale. Che c’è di strano? Moltissimo invece, per un Enrico Musso che ha appena bollato con parole di fuoco - in un messaggio e.mail privato, in realtà ricevuto dal mondo intero - i responsabili della sua presunta o effettiva emarginazione in politica. Questo lo sfogo pubblicato ieri dal Giornale e rilanciato dall’agenzia di stampa Ansa: «I dirigenti della Cdl mi hanno messo da parte, e dopo tutto quello che ho fatto nella campagna per le elezioni amministrative, ora non mi vogliono candidare al parlamento. Io continuo a battermi per la causa, ma non mi riprenderò rapidamente dallo schifo». Il tutto «condito» da giudizi durissimi su «quelli che oggi sgomitano» e sull’«incredibile degrado in cui versano i partiti e la cosa pubblica». Un atto d’accusa cui replica, con fermezza ma cercando anche di mantenere toni molto misurati, per così dire «istituzionali», il coordinatore genovese di Forza Italia Roberto Cassinelli: «Spiace ascoltare lo sfogo di Musso - esordisce -. Ma è anche giusto rispondere che nella battaglia elettorale che lo vedeva contrapposto a Marta Vincenzi per il Comune di Genova, Forza Italia ha espresso uno sforzo enorme e senza precedenti. Posso dirlo io che ho seguito ininterrottamente la campagna e, per quanto mi riguarda, ho cercato di impegnarmi al massimo. L’invettiva non può quindi essere rivolta a noi». Cassinelli misura le parole, si rende conto che non è il caso di inasprire ulteriormente i toni. Lo fa da avvocato di lungo corso, da politico investito di responsabilità ed anche per abito mentale consolidato. Ma aggiunge: «Ora veniamo alla questione-emarginato. Siamo chiari: non c’è nessun intendimento in tal senso, anzi, se mai c’è l’esigenza condivisa di coinvolgere quanti più possibile. Ma c’è un problema di ruoli - insiste Cassinelli, che si chiama fuori dal gruppo, vero o presunto, di quelli che sgomitano -. Musso ricopre l’incarico di esponente di punta dell’opposizione in consiglio comunale, con fatica, impegno e, riconosco, scarse soddisfazioni. La sua naturale prospettiva è quella di competere fra quattro anni come candidato sindaco vincente, senza ripartire da zero come in passato. Se poi lui stesso riconosce che Scajola gli ha prospettato altre scadenze più ravvicinate, le elezioni europee, regionali o altro, ne sono lieto. Questo conferma che Musso è una risorsa che viene tenuta in considerazione. Altro che emarginato!». Se non scende in campo ora, insomma, può aspettare in panchina senza frustrazioni. Tanto più che la «base» di elettori continua a volerlo in prima linea. Cassinelli lascia la porta aperta: «Verrà il suo momento, intanto apprezzo che Musso si dichiari tuttora impegnato a sostenere il Pdl».

A rendersi invece immediatamente disponibile per lui è Isabella Susy De Martini (Lista Dini): «Ho chiesto, in rinnovata, piena sintonia col nostro leader, di cedere il mio posto in lista in Liguria a favore di Musso, ovviamente a patto che sia in Liguria». Sempre di Pdl si tratta, dopo tutto...

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