Cassinelli si siede a tavola «Andiamo avanti così»

Cassinelli si siede a tavola «Andiamo avanti così»

Un dibattito così acceso Forza Italia a Genova non se lo ricorda. Almeno all’esterno era difficile avvertire tensioni cosi forti mentre ora tutto è venuto a galla sulle divisioni interne alla dirigenza locale del partito separato sulla linea del coordinatore Michele Scandroglio, «segno che in politica non si può mai dormire sugli allori, neanche dopo una vittoria» commenta Roberto Cassinelli fedele alla linea del coordinatore regionale.
Siamo al paradosso o forse è venuto il momento che anche in Forza Italia nasca un dibattito interno?
«Credo che l’intervento di Enrico Nan non sia stato in tono solo polemico ma costruttivo. Se Scandroglio ha fatto un errore deve averlo fatto in buona fede. In futuro Nan si può sempre coinvolgere perché tutti quelli che hanno da portare degli elementi sono i benvenuti, compreso Enrico Musso anche se non ha la tessera».
Nan in realtà è stato più duro leggendo nel dato elettorale una sconfitta del Pdl in Liguria.
«Sono stato il primo a far notare che avevamo perso consensi in valore assoluto, ma in termini percentuali teniamo o cresciamo. In mezzo alle politiche del 2006 e del 2008 segnalo anche che nelle amministrative a Genova siamo andati molto bene. E comunque in Liguria, grazie anche al contributo di Scajola, si è vinto: questo era l’importante».
Non è strano che un partito definito «di plastica» come Forza Italia vada meglio alle amministrative che non alle politiche?
«No, questo è il punto. Un anno fa abbiamo fatto un grande sforzo preparando liste che hanno coinvolto trecento candidati tra comune, provincia e municipi. Questo è stato il valore aggiunto. Grazie a loro siamo andati sul territorio, per la campagna elettorale delle politiche questo è mancato e un po’ ne abbiamo risentito».
Dà ragione a Musso che dice che dovreste stare in mezzo alla gente a spiegare cosa fate?
«Assolutamente. E tra la fine di giugno e settembre cominceremo ad organizzare incontri sul territorio per raccogliere impressioni e raccontare quello che facciamo».
Quale strumento utilizzerete?
«Per esempio i gazebo. Richiedono impegno e sacrificio, ma funzionano».
C’è anche un processo non indifferente in corso, la traslazione da Fi a Pdl.
«Andremo di pari passo con quello che succederà a livello nazionale senza precorrere i tempi».


Questo significa che andrete avanti con le cene?
«Certo, sono uno strumento utile a mettere insieme le varie componenti del Pdl che non ha ancora una struttura. Si tratta di un coordinamento del lavoro tra di noi per non disperdere i nostri sforzi».

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