«Casté restituisca i soldi»

«Casté restituisca i soldi»

Maria Vittoria Cascino

Il neo consigliere regionale Lorenzo Castè, Rifondazione Comunista, deve restituire i contributi ricevuti dal Gal. Lo dice il procedimento che il Gruppo di Azione Locale delle aree rurali della Spezia ha emesso lunedì 13 giugno a firma del direttore Rossana Miaschi. Nero su bianco, si comunica al signor Castè «la decadenza dai contributi erogati dall'Ente scrivente e la revoca del contributo già erogato di lire 41.702.670». Bella mazzata. Tanto più che quei soldi li ha presi nel 2002 e gli si ordina adesso di «provvedere entro e non oltre quindici giorni dal ricevimento della presente a rimborsare a questo Ente il controvalore in euro oltre agli interessi legali». Peccato che del procedimento in via Fieschi nessuno sappia nulla. E che d'incompatibilità ancora non si parli. Ma che il Gal, ente strumentale della Regione, voglia indietro i soldi non ci piove, «considerato che la realizzazione di progetti difformi da quanto approvato implica la revoca dei contributi». La bomba l'innesca Gerolamo Leonardini, sindaco di Vernazza, quando segnala a Gal e Regione che c'è qualcosa che non quadra in quell'edificio nel cuore di Corniglia. Immobile per cui Castè ha preso i contributi previsti dal bando per la «creazione di strutture ricettive attraverso recupero di preesistenze produttive». Come se ne accorgono a Vernazza? Nell'aprile 2004 il Tribunale della Spezia, a seguito d'un provvedimento d'esecuzione immobiliare, impone una verifica dell'edificio in questione. Il Comune viene chiamato all'appello e si serve del perito del Tribunale per gli accertamenti. Otto tavole dettagliate dicono che qualcosa non va e scatta la revoca delle concessioni edilizie rilasciate a Castè. Il 7 gennaio 2004 anche il Gal manda il suo tecnico verificatore, Aldo Pini, che scrive: «Nello stesso fabbricato sono stati eseguiti interventi anche ai piani inferiori. Il computo metrico allegato e i preventivi comprendono l'intero intervento, il contributo è stato limitato ai lavori dell'ultimo piano».
L'ingegnere si dilunga sui particolari e precisa che «L'autorizzazione ad affitto di case e appartamenti per vacanze è stata rilasciata per 4 unità, mentre la domanda era stata fatta per 5». Cerchiamo di capire perché torna a verificare una pratica già archiviata: «Ho ripreso in mano il fascicolo - conferma - e rilevato incongruenze rispetto al bando». Già, ma prima della liquidazione del contributo nel 2002, qualcuno aveva verificato? «Le verifiche si fanno normalmente una a fine lavori e una prima della liquidazione del contributo. Ma l'iter all'epoca lo seguiva l'architetto Renato Marmori». È come il filo d'Arianna. L'effetto domino rovesciato. Non ci resta che sentire anche Marmori che a distanza d'anni, ricorda bene la faccenda: «Castè aveva presentato domanda relativa all'intero edificio - spiega - Che già era stato realizzato. Ragion per cui gli facciamo ridurre la domanda di contributo all'ultimo piano dell'immobile, limitando solo a questo il finanziamento. E comunque il sottotetto risultava conforme al bando». Lo ha verificato lei nel 2002? «Mi sono basato sulle dichiarazioni di Castè e del suo direttore lavori, l'architetto Luigi Bertolini». Del resto anche l'ufficio tecnico del Comune ha preso per buono quanto affermavano loro. Dicono che la fiducia sia una cosa seria. Soprattutto quando di mezzo ci sono soldi pubblici. Intanto il Comune di Vernazza consegna gli atti sia alla Procura della Spezia sia alla Guardia di Finanza. Mentre la Polizia Provinciale passa alla lente d'ingrandimento i documenti acquisiti dalla Comunità Montana della Riviera Spezzina. Sempre di contributi si parla. Ma chi non vuol parlare è Lorenzo Castè, che voci di corridoio danno già in spostamento verso il gruppo misto.
Per il momento Rifondazione si trincera dietro un «no comment».

Mentre martedì in consiglio si annuncia un ordine del giorno sull’argomento. La telefonata comunque a Castè si fa lo stesso: «Con chi parlo?» È il Giornale. «No, grazie. Non m'interessa. Mi scusi». Silenzio. Comunicazione interrotta di nuovo. Questa volta almeno è stato gentile.
(4 continua)

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