Un cast stellare per i paraplegici

Ferruccio Gattuso

Una festa di musica e comicità, perché una bella canzone e una risata sono la colonna sonora migliore quando si celebra un’impresa riuscita. L’impresa è quella dell’Associazione Paraplegici Lombardia che, battaglia dopo battaglia, è riuscita a migliorare le condizioni di agibilità e, fuor di burocratese, di vita dei paraplegici nella regione e soprattutto nella città di Milano.
Non è purtroppo raro che le grandi metropoli si rendano perfettamente funzionanti e, diciamo così, «ergonomiche» solo per i cittadini senza problemi fisici, restando indifferenti alle necessità di coloro che sono portatori di handicap. Negli anni, per fortuna, molte cose sono cambiate a livello culturale e operativo: la serata benefica al Teatro Dal Verme - ideata da Atelier Spazio Xpò e realizzata, grazie al contributo della Provincia di Milano e al contributo di varie aziende tra cui Atm - intende festeggiare proprio questo, con quell’ottimismo che nell'arte e nello spettacolo si sublimano in modo efficace.
E così, il cast dello show al Teatro Dal Verme (ore 21, ingresso 12 euro, per informazioni tel. 02 67.07.43.75), è di quelli stellari: nel folto numero, infatti, spiccano i nomi di Enzo Jannacci, Vinicio Capossela e Gaetano Liguori per la musica e di Bebo Storti, Claudio Batta e Lucia Vasini per il cabaret. Slogan della serata - quasi naturale considerando la presenza dell’autore di Bartali - è E le ruote ancor ci girano.
Se Enzo Jannacci porterà sul palcoscenico un repertorio che definire storico è poco, il vulcanico Vinicio Capossela si concentrerà sui brani del suo recentissimo album Ovunque proteggi, dividendo la scena con il poeta metropolitano Vincenzo Costantino Chinaski, con il quale il cantautore ha realizzato un riuscito omaggio allo scrittore americano John Fante. La serata si presterà anche a momenti di kermesse con le premiazioni a persone e società che negli anni hanno appoggiato concretamente l’Associazione Paraplegici Lombardia.
Atteso dai fan del cabaret senza dubbio il cabarettista (ma anche musicista blues, per chi non se lo ricordasse) Bebo Storti, celebre Conte Uguccione della trasmissione tv targata Gialappa’s Mai Dire gol, e il collega di risata Claudio Batta, volto della banda Zelig.
Nessun travestimento per Storti, che annuncia una lettura sul confine tra sorriso e «riflessione sugli ultimi della Terra»: «Se poi qualcuno dei musicisti, magari Enzo Jannacci, lo vorrà - butta lì l’attore - io l’armonica la porto».


Spazio alla grande musica strumentale, invece, con il pianista Gaetano Liguori, fuoriclasse del jazz italiano e milanese doc: il suo ultimo album When We Were King - in uscita ai primi di febbraio - è quanto mai in tema: «L’ho dedicato a Cassius Clay e a quell’epoca, gli anni Sessanta e Settanta, nei quali mi sono formato musicalmente sul fronte del free jazz - spiega Liguori - Clay è inoltre un simbolo perfetto per questa serata, un grande atleta, icona di forza e bellezza, colpito da un male terribile come il morbo di Parkinson e ciò nonostante determinato a reagire».

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