Lo stupro del minore italiano con handicap psicologico da parte di un pregiudicato algerino di 43 anni ha scatenato, come era prevedibile, un tornado di polemiche e condanne. Il mondo politico, milanese e no, si è scagliato contro un atto che in molti hanno definito indecente, orribile e vergognoso. Se nel condannare latto tutti si sono trovati daccordo, le differenze sono emerse al momento di proporre soluzioni.
Se il ministro delle Pari opportunità Barbara Pollastrini ha ricordato che «la violenza sui minori è unemergenza che colpisce anche allinterno delle nostre case» e ha auspicato che «il prossimo Parlamento consolidi il piano dazione contro la violenza», il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato ha invece definito laccaduto «un episodio sconcertante e vergognoso, che testimonia linqualificabile barbarie cui possono arrivare i clandestini. Gli extracomunitari irregolari - ha continuato -, sono già responsabili della maggior parte dei reati violenti commessi a Milano. «Se è davvero lui il colpevole - ha polemizzato Roberto Castelli, presidente della Lega Nord, riferendosi al fatto che lalgerino arrestato aveva numerosi precedenti penali -, quante ore dovremo aspettare per vederlo di nuovo libero e pronto a colpire ancora?». «Limmigrato clandestino aveva un provvedimento di espulsione in tasca.
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