La Catalogna mette Zapatero sempre più nei guai

A picco nei sondaggi e dopo aver infilato una sconfitta dietro l’altra il premier spagnolo perde anche quello che era un tradizionale serbatoio di voti socialista. Vincono i nazionalisti, i popolari chiedono nuove elezioni

La Catalogna mette Zapatero sempre più nei guai

Brutto inizio d i fine legi­slatura per il premier socia­lista spagnolo Josè Luis Za­patero, che ha perso nelle urne il controllo della Cata­logna, una delle due grandi e più ricche regioni del pae­se accanto a Madrid (già controllata dal Pp), e tradi­zionale serbatoio elettora­le socialista. Le regionali catalane sono state vinte dai nazionalisti di Conver­gencia i Unio di Artur Mas, con 6 2 seggi s u 135 nel nuo­vo parlamento di Barcello­na (ne avevano 48 in quello uscente) secondo risultati ancora parziali (87% delle schede), davanti ai sociali­sti del Psc (emanazione lo­cale del Psoe di Zapatero) del governatore uscente Jo­s è Montilla, crollati a 2 9 d e­putati (contro 37). Con i so­cialisti cede il tripartito di sinistra che negli ultimi set­te anni ha governato la re­gione. La sinistra indipen­dentista repubblicana di Erc scende da 21 a 10 seggi, la sinistra verde da 12 a 10. Cresce il Partido Popu­lar, tradizionalmente debo­le in Catalogna, che sale a 18 deputati, da 14, e regi­stra il suo migliore risulta­to di sempre, si stabilizza il centralista Ciutatadans con 3. Nel nuovo parlamen­to entra anche con 3 seggi il nuovo Partito indipenden­tista dell’ex-presidente del Barcellona calcio Joan La­porta. Il leader di Ciu Artur Mas sarà con ogni probabi­lità il nuovo presidente ca­talano. Non è chiaro per il momento con quale mag­gioranza governerà. Tutti i giochi sono aperti, e tutte le possibili architetture, da un monocolore minorita­rio con appoggi esterni a co­alizioni con popolari, socia­listi o indipendentisti. Ma a l d i l à degli effetti che i l vo­to avrà sugli equilibri politi­ci catalani, la Spagna guar­da soprattutto all’impatto che potrà avere sulla lunga corsa elettorale nazionale che nei prossimi 14 mesi porterà alle politiche del marzo 2012. La popolarità di Zapate­ro, che ancora non ha chia­rito s e sarà candidato per l a terza volta consecutiva, è ai minimi storici, come le intenzioni di voto per il Psoe. I sondaggi danno i so­cialisti nettamente staccati dal Partido Popular di Ma­riano Rajoy, che se si votas­se oggi potrebbe conquista­re la maggioranza assoluta nel parlamento di Madrid. Nel 2011 sono previste le elezioni amministrative e le regionali in tutta la Spa­gna. La pesante sconfitta subita dai socialisti e dai lo­r o alleati d i sinistra i n Cata­logna aggrava le preoccu­pazioni dei dirigenti del Psoe.

Alle politiche del 2008 il forte voto socialista della Catalogna, con quel­lo di Andalusia e Paesi Ba­schi, aveva fatto l a differen­z a e consentito l a vittoria d i Zapatero su Rajoy. I popola­ri esultano e chiedono di nuovo elezioni anticipate.

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