Cronaca locale

Catalogo elettronico per libri e codici amati da San Carlo

Presentata ieri l’informatizzazione della Biblioteca capitolare ospitata nel Palazzo dei canonici

Ferdinando Maffioli

«In tal sito sono distribuiti gli Alberghi, divisi come in picciole Case, per comodo de’ Signori Canonici Ordinarj, fatti per ordine di San carlo, massimamente alloraquando aveva egli pensiero di far vita comune co’ suoi Canonici»: così don Serviliano Latuada descriveva, nel 1737, la «Canonica degli Ordinari». L’edificio - oggi in piazza Duomo 16 - era stato donato sulla fine del XV secolo all’arcivescovo Arcimboldi. Ma l’attuale sistemazione era stata voluta proprio da Carlo Borromeo che, nel 1569, ne aveva affidato il progetto a Pellegrino Tibaldi. Purtroppo il suo desiderio di «far vita comune» non si realizzò perché i lavori terminarono quasi vent’anni dopo la sua morte. E proprio in occasione della festa di San Carlo, lo scorso 4 novembre, l'edificio ha ricevuto la benedizione dell'arcivescovo Tettamanzi a conclusione dell’ultimo restauro.
Ultimo restauro, e avvio della catalogazione elettronica dei testi ospitati nella biblioteca capitolare, sono stati i temi di un convegno ospitato ieri dal Museo del Duomo. I lavori sono stati aperti da monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo, che ha illustrato il risultato dell’intervento durato tre anni. Con il restauro, ha spiegato Manganini, «sono stati risolti i problemi strutturali del palazzo alle spalle dell'Arcivescovado, e sistemate le abitazioni dei canonici». Quanto alla biblioteca, al primo piano, si tratta di una tra le più antiche della Lombardia perché si ritiene istituita almeno nell'VIII secolo. Ospita circa 450 manoscritti e 35mila volumi a stampa, di cui 70 incunaboli, tra libri di teologia, sacra scrittura, diritto canonico, canto, ma anche volumi profani. Nei secoli è stata arricchita da importanti donazioni, come quella dell'umanista Filelfo e dello stesso Carlo Borromeo.
Nell'Ottocento i francesi adibirono i locali a infermeria e molti documenti furono dispersi. In parte furono poi recuperati anche attraverso il mercato antiquario. A confermare la «valenza culturale» del Palazzo dei Canonici ci fu anche il tentativo del cardinale Cesare Monti di realizzare una pinacoteca (per questo fece chiudere il lato est della loggia del piano nobile) trasferita poi a Brera nel 1811.
La biblioteca è aperta due pomeriggi a settimana, il martedì e il venerdì, ore 14-17. Ma presto statuti, codici e pergamene di enorme valore potranno essere consultabili attraverso la catalogazione elettronica, progetto cui ha contribuito anche il Rotary Club Duomo. «Le pergamene, ad esempio - ha concluso monsignor Manganini - sono delicatissime e una loro scansione digitale permetterà allo studioso di lavorarci senza timore di deteriorarle.

Inoltre, pubblicheremo presto un catalogo cartaceo in tre volumi che darà una spiegazione generale di ogni documento in nostro possesso e in seguito sarà consultabile anche via internet».

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