Cataratta, il laser per tornare a vedere

Cataratta, il laser per tornare a vedere

di Luigi Cucchi

Ogni anno oltre 500mila italiani vengono operati di cataratta. È l'intervento chirurgico più diffuso che consente di superare la principale causa di cecità: l'opacità parziale o totale del cristallino, piccola lente situata all'interno dell'occhio.
Quando il cristallino s'opacizza la luce viene parzialmente arrestata e la visione diventa indistinta. «Interessa soprattutto le persone dopo i 60-65 anni, ma non è esclusiva dell'anziano, esistono forme congenite presenti dalla nascita, altre causate da esposizione a intense fonti di calore o determinate da traumi o da altre forme patologiche come glaucoma o diabete», afferma Lucio Buratto, un pioniere della chirurgia della cataratta e di quella refrattiva.
Da anni è un punto di riferimento con una casistica tra le più elevate al mondo. È stato presidente della Società Oftalmologica, la più antica società scientifica italiana, e oggi dirige a Milano il Centro Ambrosiano Oftalmico.
«Il sintomo più comune - precisa - è l'abbassamento progressivo della vista. Il paziente incontra sempre più difficoltà a leggere, a vedere la televisione, a distinguere oggetti posti a modesta distanza, a guidare, specie di notte. Non esiste oggi un trattamento medico o farmacologico valido per prevenire o evitarne la formazione e può essere asportata solo con un intervento per rimuovere il cristallino opaco e sostituirlo con una lente intraoculare». In preparazione all'intervento, che non richiede il ricovero in ospedale e si svolge quasi sempre in anestesia locale, sono necessarie alcune indagini diagnostiche. «La facoemulsificazione - aggiunge Buratto - rappresenta la tecnica più sicura e precisa di chirurgia della cataratta e anche quella che comporta la guarigione più rapida e il recupero più precoce. Da circa un anno il laser a femtosecondi è la metodica più avanzata. Il risultato di anni di ricerca scientifica».


Il grande miglioramento della chirurgia e delle tecnologie applicate, negli ultimi anni ha consentito incisioni sempre più piccole, ridotto i tempi e reso l'intervento più sicuro e controllabile. Il cristallino può essere sostituito da lenti intraoculari multifocali che permettono la visione da lontano e da vicino evitando l'uso degli occhiali.

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