Catene a bordo, ricorsi anti obbligo

Comincia a tirare aria di ricorsi in Provincia di Genova. Dopo la diffusione della notizia seconda la quale, a seguito del ricorso di un genovese, sarebbero illegali i cartelli gialli prescriventi l’«obbligo di catene a bordo», apparsi intorno al capoluogo negli inverni scorsi, e con essi le multe comminate anche a chi montava pneumatici da neve, ai cittadini è venuta voglia di chiarezza. Il codice della strada, infatti, è, a tratti, non sufficientemente trasparente e la gente non sa fino a che punto sia possibile rivalersi nei confronti delle istituzioni.
Sicuramente, per decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, pronunciatosi proprio su questo caso specifico facendo riferimento all’articolo 6 del codice della strada, tutti coloro che hanno preso una multa perché, pur montando pneumatici da neve, non avevano le catene a bordo, hanno il diritto di ricorrere.

Per tutti gli altri, sostiene l’avvocato Valerio Catranbone, pur nell’incontestabilità logica della loro posizione, potrebbero esserci problemi in sede legale connessi alle giustificazioni che la Provincia potrebbe dare per l’utilizzo di cartelli non regolamentari: ricorrere è, quindi, in questo caso, lecito ma l’esito della procedura non è scontato. Non si sa quanti decideranno di andare per avvocati ma di certo, in attesa che venga rimosso tutto ciò che, illegittimamente, infesta le nostre strade , l’estate 2006 porterà un po’ di lavoro in più ai giudici.

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