Il cattolico laico che vuol prendere i voti per salvare tante vite

Eraldo Ciangherotti in lista contro l’aborto: «Il nostro obiettivo va oltre la sfida elettorale»

Il cattolico laico che vuol prendere i voti per salvare tante vite

«Il connubio tra laicismo e cattolicesimo in una lotta per la difesa della vita». Questo ha spinto Eraldo Ciangherotti, odontoiatra di Albenga di 33 anni a «scendere in campo» al fianco della lista «Aborto? No, grazie». Capolista per la Camera dei deputati in Liguria ha preso a cuore l’impegno di Giuliano Ferrara a favore della moratoria per la 194 e l’impegno etico del giornalista pensando, con questa candidatura, di mettere a frutto il suo impegno sociale al Centro per l’aiuto alla vita di Albenga, associazione legata al «Movimento per la vita» che presta sostegno alle giovani madri: «Mi ha colpito l’impegno di Giuliano Ferrara, ma soprattutto mi sono reso conto di come una parte della legge 194 non venga applicata ormai da troppi anni - racconta Ciangherotti -. Quando sei in prima persona impegnato in questo contesto ti rendi conto di come le giovani madri che decidano di partorire non abbiano poi il sostegno che la legge dovrebbe garantirgli. E i lettori del Giornale lo sanno bene, grazie all’ottima inchiesta che lo ha dimostrato proprio a Genova».
L’odontoiatra prestato alla politica sta lavorando a tutto campo per un successo elettorale che pensa di essersi già garantito. Non c’è presunzione nelle parole di Ciangherotti quanto l’entusiasmo di chi sta credendo in quello che fa: «Sono convinto che avremo un successo che nessuno pensa - conferma -. Conto che il sostegno dei cattolici che mi conoscono e mi hanno promesso una mano, e i voti che Giuliano Ferrara si porta in dote ci spingano oltre le 50.000 preferenze in Liguria. Lo vedo andando in giro per la strada, nei nostri incontri. All’inizio c’era diffidenza perché la gente pensava che noi volessimo cancellare la 194. Poi abbiamo cominciato a spiegare il nostro punto di vista e ora siamo rispettati». A Bologna Giuliano Ferrara ha preso uova e pomodori in faccia. E Beppe Grillo sul suo blog lo ha preso in giro: «A me a Bologna applaudono...». Ma la Liguria ha reagito in tutt’altro modo. Una settimana fa i suoi interventi sono stati «disturbati» solo a Savona: «L’unico episodio stonato sono state due donne che si sono agitate durante il nostro comizio, dopodiché abbiamo ottenuto un ottimo riscontro. A Genova alla Sala Barabino eravamo in 300, alla Spezia alla Sala Dante abbiamo occupato 400 posti, mentre ad Imperia sembravamo di casa, la gente ci ha fatto sentire il proprio sostegno».
Nessun volantinaggio nei mercati di periferia. «Rischia qualche sputo in faccia l’onorevole Scajola, figuriamoci cosa farebbero a me», scherza Ciangherotti, ma tanti confronti con le associazioni ed un pubblico sempre maggiore di interessati: «È vero che non abbiamo il sostegno ufficiale delle Diocesi - racconta -, ma ci sono tanti sacerdoti e suore che sono sensibili alla nostra campagna e ci spalancano le porte delle parrocchie».
A pochi giorni dalle elezioni i sostenitori della lista «Aborto? No, grazie» girano in 10 dalla mattina fino a notte fonda per attaccare manifesti e sensibilizzare le persone, «e il riscontro c’è - conferma - basti pensare che sul volantino abbiamo stampato la nostra e-mail e ci sono persone che ci hanno già chiesto consigli e aiuto.

Non ci presentiamo come una lista che vuole solo prendere voti, ma anche sensibilizzare sul tema della vita». «Di questa esperienza - conclude il capolista ligure del movimento di Ferrara -, al di là della lotta etica ci rimarrà comunque l’opportunità di aver informato le persone: ora sanno che c’è una possibilità in più».

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