«È una storia infinita... ». Lassessore allEducazione del Comune, Mariolina Moioli, allarga le braccia di fronte a quello che definisce un «gioco alla strumentalizzazione». Prima è stata la volta del ricatto del ministro Giuseppe Fioroni, che allinizio di gennaio mette Palazzo Marino di fronte a un aut aut: o entro dieci giorni modifica la circolare che vieta laccesso agli asili comunali ai figli di clandestini, o farà a meno della parità scolastica (e dei fondi statali, 8 milioni di euro allanno). Scocca lultimatum ma Palazzo Marino resta sulle sue posizioni, e il ministero fa partire la procedura per il taglio dei finanziamenti. Ieri, la sentenza che dà ragione a una mamma marocchina che aveva fatto ricorso proprio contro quella circolare. «È diventata una storia più grande di noi», considera lassessore. Che, per cominciare, i tempi e fatti: la signora marocchina ha presentato il ricorso in tribunale il 15 gennaio, quindi «prima ancora di fare richiesta del posto allasilo per il suo bimbo. Ha contattato i nostri call center solo il 17 gennaio e gli operatori le hanno fissato un colloquio per il 18 febbraio, perché fin dal primo giorno accettiamo le richieste di tutti. Poi le valuteremo e chi ha titolo sarà accolto alle materne, secondo la graduatoria, e chi non ce lha riceverà un altro trattamento di accoglienza».
A questo punto, spiega lassessore, «studieremo la sentenza e poi vedremo. Ma ho paura che dovrò tornare alla circolare dellanno scorso». In base al vecchio testo, «la signora con il permesso di soggiorno scaduto, avrebbe ottenuto uniscrizione con riserva.
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