Il Cav: "Non mi candido Il Pdl farà le primarie"

Dopo l'udienza per il processo Mills. Il Cav rassicura sulla spaccatura Lega-Pdl e sottolinea: "Non tornerò a occuparmi delle aziende". Le misure di Monti? "Le stesse che ho portato all'Ue. Lasciamolo lavorare"

Il Cav: "Non mi candido Il Pdl farà le primarie"

Silvio Berlusconi, oggi in tribunale per un'udienza legata al caso Mills, commenta con i cronisti la situazione politica italiana. Nega un contrasto netto tra Pdl e Lega e invita a non fare fretta al governo Monti, appena insediatosi, anche se, ci tiene a dirlo, le misure che saranno approvate in buona parte erano già nostre.

Parlando con i cronisti Berlusconi si è concesso una battuta di spirito, facendo presente che, avendo passato tutta la giornata in tribunale, di certo non poteva avere comprato i Btp, nel giorno del Btp-day.

Passando poi alle tematiche politiche, l'ex presidente del Consiglio, ha confermato che venerdì incontrerà a Milano Umberto Bossi, con il quale negli ultimi giorni c'è stato un po' d'attrito per le dichiarazioni relative alle dimissioni del premier. "Mi ha chiamato tutti i giorni", ha detto il Cav, "mi aveva invitato oggi o domani a colazione ma ho dovuto rimandare a venerdì". Berlusconi non dà troppo peso a quanti parlano di uno scisma tra Pdl e Lega e commenta che non c'è stata nessuna rottura, solo "le esternazioni di alcuni membri del partito lùmbard", ma non si risparmia una battuta, facendo presente come il Pdl sia "fortissimo", mentre la Lega si limita a "seguire gli interessi elettorali".

Sempre venerdì Silvio Berlusconi incontrerà il presidente europeo del Partito Popolare. L'importante incontro lo costringerà a rimandare l'udienza prevista per il processo sul caso Ruby.

Dando forza ai segnali che provengono dal Pdl e alle dichiarazioni rese nell'ultimo periodo dal segretario Angelino Alfano, l'ex premier ha poi confermato la sua volontà di non ricandidarsi, ma di far sì che il Pdl arrivi alle prossime elezioni dopo aver scelto un candidato attraverso le primarie.

E sull'esecutivo di tecnici guidato da Mario Monti, il Cav ha le idee molto carie. Da parte sua e del Pdl "pieno sostegno", perché è "nell'interesse del Paese", anche se non rinuncia a far presente che almeno "il 45 per cento" delle misure preventivate erano contenute "nella lettera alla Bce" e quindi già in programma prima che il governo Monti si insediasse. Già in programma era anche la riforma della giustizia, che "cercheremo di approvare". Ma nonostante questo non si lascia andare a commenti troppo negativi sul Professore e a quanti gli chiedono se Monti sia in ritardo, replica che "è appena arrivato, deve occuparsi di cose impegnative" e quindi va lasciato lavorare.

In relazione alla politica europea il Cav ha poi segnalato come nei confronti di Monti non ci sia stato di fatto nessun "nuovo atteggiamento dei leader europei", ma anzi si sia ribadita la "diarchia franco-tedesca" che "avevamo deciso di non accettare".

"Hanno diffuso un'immagine pessima di chi rappresentava nel mondo l'Italia", attacca Berlusconi, "ero uno dei politici più conosciuti con Obama". In conclusione l'ex premier sottolinea quale sarà il suo nuovo ruolo e ribadisce che non tornerà a occuparsi semplicemente delle sue aziende. "Io non l'ho mai detto".

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