Il Cavaliere lo ripete a ogni tappa del suo tour alla vigilia delle elezioni: guai a sottovalutarle, altro che diatribe locali, sarà un voto politico. Un appuntamento che chiama «alla battaglia» quasi 13 milioni di italiani in 15.708 sezioni: si infilano le schede nell’urna domani dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Poi partirà immediatamente lo spoglio.
Ci sono da eleggere i presidenti e da rinnovare i consigli di undici Province (Vercelli, Mantova, Pavia, Treviso, Ravenna, Lucca, Macerata, Campobasso, Reggio Calabria, più le autonomie speciali di Gorizia e Trieste). Sfida aperta inoltre in 1.315 Comuni, di cui 30 capoluogo, per scegliere altrettanti sindaci.
LA GEOGRAFIA DEL VOTO
Una prova politica, si diceva, da Nord a Sud. Nelle città con più di 15mila abitanti la partita inizia dal risultato di 58 amministrazioni a 34 per il centrosinistra - nei 30 capoluoghi pronti-via 20 a 10 per le giunte rosse uscenti. Più o meno nelle stesse proporzioni lo scenario nelle undici Province: in questo caso il centrodestra proverà il ribaltone in sette centri contro i quattro già governati.
LE SFIDE CHIAVE
E veniamo agli scontri «campali», nei quattro capoluoghi decisivi per gli equilibri del Paese. A cominciare dall’infiammato duello di Milano tra Letizia Moratti vs Giuliano Pisapia, mentre il Terzo (incomodo) polo schiera Manfredi Palmeri. A Torino le sinistre spingono l’ex segretario dei Ds Piero Fassino, che dovrà vedersela con uno scalpitante Michele Coppola sostenuto principalmente da Pdl e Lega Nord. Sotto le Due Torri bolognesi il confronto riguarda il democratico Virginio Merola, appoggiato anche da Idv e Federazione della Sinistra; invece il centrodestra presenta la candidatura del delfino leghista Manes Bernardini. A Napoli l’eredità della Iervolino se la giocano il prefetto Mario Morcone, dietro di lui Pd e Sel; il Popolo della libertà con otto liste alleate mette in prima linea l’imprenditore Gianni Lettieri. A scompaginare il quadro in vista di un probabile spareggio è l’Idv, che qui corre insieme alla Fds, dell’ex pm Luigi De Magistris. Non è finita: Fli, Udc e Api buttano nella mischia il demitiano Raimondo Pasquino. E c’è anche l’outsider di lusso Clemente Mastella.
COME FARE
Istruzioni per l’uso nei Comuni con più di 15mila abitanti. La scheda azzurra contiene i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, al cui fianco sono riportati i simboli della lista o delle liste che sostengono quel candidato. L’elettore può votare: per una delle liste, con una croce sul simbolo relativo; per un candidato sindaco, con una croce sul relativo rettangolo; per un candidato sindaco e per una delle liste collegate; per un candidato sindaco e per una lista non collegata (è questo il caso di «voto disgiunto»). Regole analoghe per le Provinciali (scheda gialla), con l’accortezza tuttavia che non è ammesso il voto disgiunto.
OCCHIO AI DOCUMENTI
Per poter votare servono un documento di riconoscimento e la tessera elettorale. In caso di smarrimento, è possibile chiederne un duplicato negli uffici comunali aperti oggi dalle 9 alle 19 e domani e lunedì per tutta la durata del voto. GSu
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