da Washington
Al Monumento Nazionale e al poeta i portoghesi hanno preferito il «ragioniere». Economista di formazione ed esperienza, Anibal Cavaco Silva si è conformato sempre alla misura nella sua vita pubblica. E di misura è stato eletto, tutti i voti necessari e nessuno superfluo, alla presidenza della Repubblica (50,5%). Gli è bastato per diventare il primo presidente di destra nel Portogallo democratico e a chiudere la carriera di un suo ex «socio» cento volte più famoso ma oggi forse più nel resto dEuropa che in Portogallo.
Uscito dalla dittatura e dal quaresimale sogno salazariano del destino di un Paese «povero e virtuoso», il Portogallo ha conosciuto il suo decennio doro fra il 1985 e il 1995, quando aveva per presidente Mario Soares, un socialista capace di sognare e di salvare il Paese dallassalto semitotalitario dei comunisti negli anni Settanta, e per capo del governo Cavaco Silva, un professore laconico, socialdemocratico che è il nome portoghese per conservatore. Avevano lasciato la carica contemporaneamente, luno per ragioni di età, laltro per un normale episodio di alternanza. Pressappoco da allora il Paese è riscivolato allindietro, un po per colpa del riaffiorare del debito pregresso e un po, forse molto, per il peso delladozione delleuro, caricato troppo in fretta su spalle ancora troppo gracili. Cavaco Silva si vanta ancora, e con ragione, di aver guidato il Portogallo a un tenore di vita più alto di quello della Repubblica Ceca e adesso deve constatare che non solo Praga è ripassata davanti, ma anche Atene e almeno due dei nuovissimi soci dellUe, la Slovenia e Malta.
Senza contare il paragone secolare nella storia portoghese, quello con la Spagna, che vola. La saudade, la tristezza tradizionale, è tornata ad aleggiare e si è espressa politicamente in una fragilità di governi (tre negli ultimi due anni). Così entrambi i «pensionati» hanno sentito il dovere di rientrare nellarena, Cavaco a 66 anni, Soares a 81. Il primo ha trovato attorno a sé lunanimità della destra e la sua voglia di rivincita dopo essere stata bruscamente estromessa dal governo nel febbraio scorso. Il secondo una sinistra divisa e rissosa, non disposta a rendergli lonore delle armi. Così Mario Soares si è ridotto a sperare ci fosse un ballottaggio e di arrivare secondo per parteciparvi. Nessuno dei suoi conti è tornato: Cavaco Silva ha raggiunto quel 50,5% che ha risolto tutto al primo turno e nella «primaria» della sinistra Soares è stato battuto da un compagno di partito, il socialista Manuel Alegre, anchegli settantenne ma novellino della politica più noto come poeta e autore, fra laltro, di «fado» famosi. Sullonda della musica e dei versi ha promesso di portare ai connazionali «più utopia e più sogni».
Gli è bastato per arrivare secondo. La vittoria difficilmente basterà a Cavaco Silva per raddrizzare la gloriosa vecchia nave lusitana.
Cavaco Silva, un «ragioniere» per il Portogallo
Il nuovo presidente cercherà di far valere la sua formazione di economista nei confronti del governo socialista
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