Roma - Chi sognava che l’interminabile telenovela dell’antiberlusconismo fosse conclusa e il nostro Paese si avviasse verso la normalità è servito. All’improvviso tutto ritorna come prima. Basta una sosta alla casella «imprevisti» - ovvero una battuta spiritosa di Silvio Berlusconi che scherza con una laureanda - e il centrosinistra riparte dall’inizio, ovvero dalla demonizzazione dell’avversario.
Il casus belli avviene durante «Tg2 Punto di Vista». Una ragazza chiede al candidato premier del Pdl come può un giovane mettere su famiglia e affrontare un mutuo con la precarietà nel mondo del lavoro, e Berlusconi risponde così: «Da padre il consiglio che le do è quello di ricercarsi il figlio di Berlusconi o di qualcun altro che non abbia di questi problemi. Con il sorriso che ha potrebbe anche permetterselo». Subito dopo, però, il leader azzurro si dilunga sulle ricette del centrodestra a favore dei giovani. Ma di questo poco importa agli occhi della sinistra. Passano pochi minuti e un drappello di esponenti del Pd, e non solo, si rimbocca le maniche e inizia a costruire il castello dell’indignazione sulle fragili fondamenta di una battuta scherzosa. Per Walter Veltroni, Berlusconi consigliando «a una ragazza precaria di sposarsi bene racconta di una lontananza, di una distanza, di una separazione dalle ansie di chi a nome di milioni di ragazzi italiani chiede risposte alla politica». Più duro il numero due del partito, Dario Franceschini, che chiede al Cavaliere di scusarsi per questa battuta ritenuta «offensiva»: «Come italiano mi vergogno delle parole di Berlusconi. Di fronte a centinaia di migliaia di giovani italiani che vivono la precarietà del loro rapporto di lavoro come un’ipoteca sul loro futuro, rispondere così suona come un’offesa insopportabile». Il rubinetto dell’indignazione non si ferma, però, al solo Pd ma si allarga ai Socialisti, con Enrico Boselli che invita Berlusconi a «chiedere immediatamente scusa alle donne e ai precari». Critico anche il candidato premier della Sinistra Arcobaleno: «È allarmante anche se è solo una battuta - protesta Fausto Bertinotti - che si proponga ai giovani di realizzarsi fuori dalle loro condizioni, fare la velina, vincere alla lotteria».
Il Pdl, naturalmente, fa quadrato attorno al suo leader respingendo al mittente ogni accusa e sottolineando che si trattava solo di una battuta. E in serata è lo stesso Berlusconi a passare al contrattacco: «Veltroni è ridicolo. Poveri noi se cadessimo nelle mani di chi non ha sense of humour ma per fortuna non succederà. Se c’è qualcuno a cui non si possono fare appunti circa il lavoro per i giovani questo si chiama Silvio Berlusconi, perché come imprenditore penso di essere stato quello che ha assunto più giovani in assoluto in tutte le aziende che ho creato e come presidente del Consiglio ho creato un milione e 600mila posti di lavoro di cui molti per i giovani».
La controffensiva berlusconiana non si limita a colpire solo la sinistra ma si allarga anche alle parole del premier lussemburghese e presidente dell’eurogruppo, Jean-Claude Juncker, secondo il quale «non c’è posto per i fascisti nel Ppe», con riferimento alla candidatura Ciarrapico. «Non si possono usare due pesi e due misure. Se oggi Ciarrapico è un impresentabile fascista indegno di stare nel Ppe, lo era pure quando andava a braccetto con Casini e company che gli offrivano le cene a Fiuggi».
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