nostro inviato a Como
La festeggiata è lei, mamma Rosa, e la scena è tutta sua sotto il palco del teatro Sociale di Como. La platea la applaude in piedi, 500 invitati festeggiano i suoi 96 anni compiuti il 25 gennaio scorso, lei saluta con piccoli gesti delle mani. È la madrina di eccezione di una serata di beneficenza voluta dalle fondazioni Sodalitas e Mantovani, enti istituiti dall'eurodeputato azzurro Mario Mantovani che si occupano di assistenza per anziani e ricerca sulle malattie degenerative. E anche Silvio, il primo e più famoso dei suoi figli, lascia che i riflettori siano tutti puntati sulla vera protagonista della serata, la donna che vuole sempre a fianco nei momenti difficili. Arriva per ultimo, ma entra dall'ingresso laterale del teatro, quello riservato agli spettatori delle gallerie. Berlusconi evita giornalisti, fotografi e operatori tv, non si lascia sfuggire una parola e fa dire che con i cronisti starà zitto tutta la sera.
L'ultima a varcare l'entrata principale, sotto le mura bianche del duomo di Como illuminate, è proprio la signora Rosa. Scende esitante da una Bmw grigia accolta dallapplauso della piccola folla radunata sotto il portico del teatro trattenuta da un paio di transenne montate all'ultimo momento. «Sono molto emozionata - dice prima di ricevere il saluto degli invitati - questa festa per me è davvero una sorpresa». Laustero teatro è stato trasformato in un salone di gala, 50 tavoli da 10 posti, ognuno con il nome di un'opera lirica. Mamma Rosa si accomoda al tavolo d'onore intitolato «Elisir d'amore» con i figli Silvio, Maria Antonietta e Paolo. A fianco, nel tavolo intitolato al «Nabucco», siede invece l'organizzatore della serata, l'onorevole Mantovani, con gli altri politici: il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi, la coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini, il commissario provinciale Luigi Fabbri, il presidente del consiglio regionale lombardo Ettore Albertoni.
Como è la provincia in cui la famiglia Berlusconi durante la seconda guerra mondiale visse per tre anni, dal 1943 al '45. Sfollati a Oltrona San Mamette, nelle colline tra Appiano Gentile e Fino Mornasco. Ricordi lontani dei viaggi quotidiani in treno a Milano, dei controlli tedeschi, della povertà. La signora Rosa nel suo breve saluto preferisce dedicarsi agli scopi benefici delle fondazioni che la ospitano: Mantovani ha fondato nel 1990 la cooperativa sociale Sodalitas per la gestione di alcune case famiglia. Sei anni dopo nasce la fondazione con il suo nome che apre nuove strutture per malati del morbo di Alzheimer. Oggi sono oltre 900 le persone assistite. Gli invitati hanno versato un'offerta di almeno 250 euro. «La famiglia Berlusconi ci ha fatto un vero regalo - dice Gianluca Rinaldin, consigliere lombardo di Forza Italia e braccio organizzativo di Mantovani - la presenza della signora Rosa ha richiamato molte persone e ci dobbiamo scusare con chi voleva partecipare alla serata e non ha potuto».
Un menù semplice ma legato alla tradizione e alla terra lombarda: asparagi con gingillo croccante e bisque di crostacei come antipasto, poi un classicissimo risotto alla milanese seguito da filetto scottato e scaloppato su letto di carciofi. Tra una portata e l'altra qualche aria d'opera. E alla fine il dolce: una grande torta di crema con corolla di frutta a forma di cuore, lunga due metri.
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