Il Cavaliere: "Purtroppo dovrò rinunciare alla presidenza del Milan"

Berlusconi parla della società rossonera e dice: "Ronaldinho? Il Barcellona chiede troppo... vedremo". Poi fa gli auguri alla Roma e aggiunge: "Sono favorevole a un campionato per grandi club"

Il Cavaliere: "Purtroppo dovrò rinunciare alla presidenza del Milan"

Roma - "Purtroppo ora dovrò rinunciare alle presidenza del Milan, credo che sia incompatibile (con la carica di premier, ndr)". Ai microfoni di Radio Radio il premier in pectore Silvio Berlusconi conferma che rinuncerà alla sua carica di presidente del club rossonero e che "non ci sarà nessun ministero dello sport". "Per quanto riguarda lo sport - aggiunge Berlusconi - c’è un principio fondamentale che ho sempre seguito: l’indipendenza totale e assoluta dello sport. La politica deve starsene lontana dallo sport, quindi non ci sarà nessun ministero dello sport. Lo sport ha i suoi enti e devono governarlo democraticamente con tutte le persone elette da tutti i protagonisti dello sport". Gli stadi polifunzionali? "Se una società ha i mezzi ben vengano e i comuni li devono favorire velocizzando l’assegnazione delle licenze. Io - aggiunge Berlusconi - non godo delle partite all’Olimpico perchè la pista ci allontana troppo dal pubblico. Io sono innamorato di San Siro dove lo spettatore è in campo. Se dovesse arrivare uno stadio, che arrivi solo per il calcio". «Le società di calcio italiane - conclude Berlusconi - sono svantaggiate rispetto a quelle straniere che pagano meno tasse all’erario per i giocatori. In Spagna si paga molto meno".

Ronaldinho "Noi siamo ancora desiderosi di averlo e sappiamo che lui vuole il Milan. Però il Barcellona ha presentato una richiesta che tutti considerano eccessiva. Ma noi noi andiamo avanti sperando di acquistarlo". Il Cavaliere ammette le difficoltà della trattativa con il Barca per il fantasista brasiliano, ma assicura che la volontà del Milan di acquistarlo è intatta.

Auguri alla Roma Silvio Berlusconi dice anche che non ha "nulla in contrario" all’ingresso di nuovi investitori stranieri nel mondo del calcio, e riferendosi all’interessamento del tycoon americano George Soros per l’acquisto della Roma, sottolinea di non avere assolutamente intenzione di interferire. "Sono rispettosissimo dei diritti degli altri, non vedo come potrei mettermi in mezzo". "Dicono che a qualcuno non starebbe bene una grande Roma? È vero il contrario, anzi, mi auguro che le cose possano evolversi nella direzione migliore per i tifosi giallorossi. Se i tifosi vogliono la loro squadra protagonista e vincente e qualcuno vuole entrare nella società perché ha i mezzi per costruirla protagonista e vincente, mi auguro che possa accadere". Niente di strano, quindi, vedere una società italiana finire in mani straniere. "Ormai è una pratica che si è sviluppata in tutta Europa, a cominciare dal Chelsea di Roman Abramovich", ha detto Berlusconi. "Perché ormai questo è il calcio che si è sviluppato e perché è quello che vogliono i tifosi".

Campionato per grandi club "I grandi club dovrebbero avere un loro campionato, perché una squadra che costa tanto non può andare a giocare in uno stadio da 20mila posti. E di conseguenza le squadre più piccole dovrebbero averne uno loro, di campionato". Incassi e televisione per mantenere le grandi squadre, è la ricetta di Berlusconi.

"Quando c’é una grande squadra in campo lo stadio si riempie e quando si affrontano due grandi squadre le televisioni hanno picchi di audience notevolissimi. E poi si farebbe anche il bene del calcio italiano, con grandi squadre protagoniste in Europa".

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