Roma - "Che infortunio per un economista, dire e promettere che i lavoratori potranno andare in pensione quando vorranno e che vi saranno solo degli incentivi per convincerli a rimanere nel mercato del lavoro!". È quanto sostiene uno dei maggiori esperti di previdenza, l'ex-sindacalista della Cgil, Giuliano Cazzola, riferendosi alle affermazioni del presidente del Consiglio Romano Prodi rese alla conferenza stampa di fine anno. "Mi domando se abbia ancora un senso - spiega Cazzola - dopo le affermazioni di Prodi proseguire l'attuale dibattito o avviare addirittura un negoziato con le parti sociali". Perché questo? Semplice. "Prodi ha accolto infatti in diretta, sulla questione essenziale dell'età pensionabile, le richieste della Cgil e della sinistra radicale - osserva Cazzola - promettendo che i lavoratori potranno andare in pensione quando vorranno, che infortunio per un economista!, e che vi saranno solo degli incentivi per convincerli a rimanere nel mercato del lavoro".
Quindi Cazzola precisa, "personalmente considero qualunque sistema di incentivi-disincenivi inutile per risolvere i problemi di sostenibilità dei regimi previdenziali ed assolutamente inefficace per compensare sul piano finanziario il superamento dello scalone e realizzare ugualmente un'adeguata elevazione dell'età effettiva di pensionamento come è richiesto dalle trasformazioni demografiche e - conclude - dalle esigenze del mercato del lavoro".
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