Cda Rai unanime: stop ai processi di Santoro

Prima la decisione unanime del Cda della Rai di dire basta alle docu-fiction, alias le ricostruzioni dei processi fatte con attori. Quindi l’Agcom, l’Autorità garante per le garanzie nelle comunicazioni, che sempre all’unanimità ha aperto un’istruttoria sull’obiettività nelle trasmissioni Rai, e ha anche investito l’apposito Comitato per l’applicazione del codice di autoregolamentazione di una serie di segnalazioni riguardanti pure Annozero. Dulcis in fundo il direttore del Riformista Antonio Polito, che con un durissimo editoriale ha declinato l’invito a partecipare alla puntata di questa sera per una «pregiudiziale morale» nei confronti di Marco Travaglio. Insomma, una bagarre. Una bagarre che vede al centro Michele Santoro e la sua squadra, già nella bufera dopo il j’accuse due giorni fa alla Camera del capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto.
Santoro e i suoi sono sull’Aventino. Cellulari muti, bocche cucite. Della puntata di questa sera si sa solo che si intitola «I mandanti», e che vedrà come ospiti il leader di Idv Antonio Di Pietro, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl), Pierluigi Battista del Corriere della Sera e l’esperto di sicurezza Andrea Nativi. La scaletta è da battaglia: «Uno squilibrato che lancia sul viso del Presidente del Consiglio una statuetta ferendolo in modo grave è il frutto del clima di grande polemica degli ultimi mesi nel Paese? Questa è l’interpretazione di alcuni esponenti del centrodestra dell’aggressione a Berlusconi in piazza Duomo a Milano: si indicano come responsabili morali del gesto alcuni esponenti politici, giornalisti, opinionisti che stanno raccontando quello che accade in Italia. Abbassare i toni è la formula più usata in questi giorni, mentre sui giornali, in tv, nello stesso Parlamento lo scambio di accuse ha raggiunto livelli altissimi».
Alla puntata, come si diceva, era stato invitato il direttore del Riformista Polito. Che però ha rifiutato «per una sola ragione: la presenza di Marco Travaglio».

Nell’editoriale Polito ricorda l’elogio dell’odio («Chi l’ha detto che non posso odiare un uomo politico?») scritto da Travaglio sul blog di Beppe Grillo dopo il ferimento del premier: «Con uno così – annota Polito – non vorrei mai trovarmi nella stessa stanza». Quindi conclude: «Non credo, come ha detto Cicchitto a Montecitorio, che Travaglio sia un “terrorista mediatico” perché non fa paura a nessuno. Ma un parassita mediatico certamente lo è».

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