Roma – Il disegno di legge sulle coppie di fatto, varato ieri dal governo, continua a far discutere. Quella sui Dico è “una riforma all'italiana” - dichiara il segretario Udc Lorenzo Cesa -. Anche sui Pacs è scattato, nella maggioranza, lo schema che dicevo prima: un accordo di facciata per tirare avanti. Gli effetti sono due: da un lato un attacco insidiosissimo alla famiglia tradizionale. Dall’altro, una riforma all’italiana, che scontenta sia i cattolici dell’Unione sia la sinistra più estrema”.
«Ai parlamentari di An dirò quello che
ha detto Berlusconi ai parlamentari di Forza Italia: nessuno
dia un sostegno al governo Prodi». Il leader di Alleanza
nazionale Gianfranco Fini, in una intervista alla Reuters
Italia, ha annunciato che chiederà ai suoi parlamentari di
votare contro il disegno di legge sulle coppie di fatto varato
dal Consiglio dei ministri.
«Il governo - ha aggiunto - è l'unico al mondo
che si attribuisce l'onere, con molta presunzione, di fare una
legge su questioni eticamente sensibili. È il parlamento che
si occupa di queste questioni, non il governo. Sarebbe stato
del tutto diverso se il governo avesse fatto un passo indietro,
un atto di umiltà e detto: poichè su queste questioni non
esistono vincoli di partito e vincoli di coalizione, ci sia una
libera discussione in parlamento».
Fini prevede quindi che quando il ddl arriverà alle
Camere, «tra qualche mese, probabilmente» andrà incontro ad
una inevitabile bocciatura, anche se ciò non porterà alla
caduta del governo. «Non ci sarà nessuna conseguenza, se non
l'ennesima brutta figura». Ma se il premier Romano Prodi ha
voluto varare il testo a Palazzo Chigi, è stato «per dare un
contentino alla sinistra radicale e tenerla più quieta sulle
questioni di politica internazionale».
Il presidente dei
senatori di Forza Italia, Renato Schifani, ritiene che il Dico «non solo rappresenta un attacco
alla famiglia, ma la formulazione dell'art.6, secondo il quale il cittadino straniero
extracomunitario o apolide, convivente con un cittadino italiano e comunitario, che non ha un
autonomo diritto di soggiorno, può chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per
convivenzà, rischia di aprire il varco a un illecito mercato delle regolarizzazioni degli
extracomunitari privi di permesso di soggiorno.
Una situazione incredibile, fuori da ogni buon senso e logica giuridica, che farebbe dell'Italia
-assicura Schifani- l'approdo di tutti quelli che cercano un facile accesso al diritto di
soggiorno, attraverso un fittizio rapporto di convivenza».
Non meno duro il commento di Maurizio Gasparri (An): “Dico, no! Così possiamo sintetizzare la posizione che sarà opportuno esprimere sulla proposta del governo sugli ex Pacs, che di fatto istituiscono famiglie di serie B. Tra furbizie, contestualità e ipocrisie, si dà comunque una forte spallata alla famiglia”. Secondo l'esponente di via della Scrofa “si crea confusione su problemi delicatissimi come quelli ereditari e previdenziali, e si sottraggono alle famiglie spazi e diritti come ad esempio in materia di alloggi”.
Il governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni (Forza Italia), sottolinea come il provvedimento “non fa contento il fronte oltranzista e non può far contento chi ha una concezione della famiglia come fondamento vero della società che non può essere sminuita nel suo valore culturale portante da simil-matrimoni e da simil-contratti”. “Hanno cancellato la parola Pacs - sottolineato Formigoni - perché aveva con sé un significato negativo per la stragrande maggioranza degli italiani che sanno che la famiglia è una cosa seria. Hanno fatto un'operazione sul linguaggio cambiando il termine nella speranza di renderlo più accettabile, ma non riusciranno a farla passare”.
"Se il buongiorno si vede dal mattino c'è da allarmarsi se già da
questa mattina gli ascoltatori chiedevano in una rubrica telefonica se i Di.co potevano
stipularsi anche con una badante, con relativa maturazione di diritti previdenziali e di
reversibilità futuri a carico dello Stato": così Carlo Giovanardi (Udc) .
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