da Roma
Diamo al mondo limmagine di «un Paese di serie B», siamo «lItalietta dei Prodi e dei vigliacchi», tuona ancora Forza Italia allindomani della Festa del 2 giugno. Le polemiche sullatteggiamento dei governanti di centrosinistra alla parata militare sui Fori Imperiali non si placano, e anzi trovano alimento nellaccoppiata con lannuncio fatto dal presidente del Consiglio Romano Prodi al primo ministro del Regno Unito Tony Blair, che il ritiro italiano dallIrak è deciso e confermato. Il maggior partito di opposizione non può che ribadire la propria contrarietà e stigmatizzare quello che ritiene un comportamento non adeguato e scarsamente patriottico di chi ne ha raccolto leredità di governo.
Che non si tratti soltanto di polemica verbale, lo dice il fatto che a battere nuovamente il ferro sia in prima persona il vice coordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto. Il quale ha dettato ieri una nota dai toni amari e accorati, quasi a denunciare un vulnus foriero di conseguenze per il ruolo internazionale dellItalia e per la sua stessa immagine: «Lo spettacolo offerto ieri (laltro ieri per chi legge, ndr) in occasione del 2 giugno dallo schieramento di centrosinistra è stato incredibile per la sua disarticolazione e mediocrità. Purtroppo, fra leccesso di doppiezza da parte di Bertinotti, le manifestazioni pacifiste contro la celebrazione della festa della Repubblica fatte da partiti che sono parte integrante dellattuale coalizione di governo, lannuncio dato da Prodi a Blair del ritiro italiano dallIrak, hanno fornito limmagine di una disordinata Italia di Serie B».
È una condanna senza appello per gli avversari, quella rilasciata dal vice coordinatore del partito di Silvio Berlusconi, che non si ferma e prosegue delineando linfausto futuro della politica estera rivelato dalle più recenti posizioni del governo dellUnione: «Di fatto torniamo a essere lItalia subalterna a tedeschi e a francesi, che strizza locchio ad Hamas, che esprime una sostanziale estraneità, per non dire ostilità, nei confronti delle forze armate, anche se sappiamo benissimo che alcuni generali stanno già con il cappello in mano di fronte ai nuovi potenti sperando di riscuotere promozioni e avanzamenti».
Ecco, Cicchitto non risparmia nemmeno quegli alti ufficiali sempre pronti a qualunque obbedienza che quasi non vedono lora di servire i nuovi governanti anche nella svendita dei migliori valori e degli impegni presi con gli alleati occidentati. Promozioni e avanzamenti? Cicchitto conclude avvertendo: «In materia, però, dipenderà da chi già si era schierato con il centrosinistra in tempi insospettabili come il generale Mosca Moschini e da chi, come il generale Di Paola, pur essendo anchegli chiaramente collocato con il centrosinistra, era già stato messo in posizione dominante dal governo di centrodestra».
A dar manforte al vice coordinatore, interviene Isabella Bertolini, già vice capogruppo a Montecitorio: «Le risse interne al centrosinistra anche sul 2 giugno sono state uno spettacolo indegno e hanno trasformato la Festa della Repubblica nel giorno dei litigi sinistri, del requiem al prestigio nazionale». Aggiungendovi il ritiro dallIrak, sottolinea la parlamentare, si ha lItalietta dei Prodi e dei vigliacchi».
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