Fabrizio de Feo
da Roma
«Il convoglio andava piano. Sarà una commissione dinchiesta a fare chiarezza». Il ministro dei Trasporti, alla fine di una giornata segnata da mille polemiche, riferisce in Parlamento sullo scontro tra due convogli della metropolitana di Roma. Un intervento, quello di Alessandro Bianchi, improntato alla prudenza visto che la dinamica dellincidente resta ancora tutta da chiarire.
«Le indagini al momento non sono arrivate ad alcuna conclusione circa le possibili cause. Ho già provveduto però a nominare una commissione dinchiesta, finalizzata a inviduare le cause di quanto si è verificato» dice Bianchi, smentendo anche la possibilità che lo scontro possa essere addebitato a un malore del conducente del convoglio che ha provocato lo scontro. «Il convoglio che ha tamponato nel metrò di Roma un altro treno fermo andava a una velocità bassa, fra i 25 ed i 30 chilometri orari» spiega Bianchi. «La motrice del convoglio investitore è penetrata per 3 metri nella coda del treno investito. Ma tanto i due treni che si sono scontrati, quanto i sistemi di sicurezza che gestiscono lintera linea, risultano essere tecnologicamente avanzati». Prova ne è il fatto che «se il convoglio si trova a percorrere una tratta a una velocità superiore di quella consentita, entra in funzione un avvisatore acustico che emette un suono per sei secondi. Se il macchinista non frena, il treno si blocca automaticamente».
La relazione illustrata dal ministro al Parlamento è lultimo atto di una giornata intensa sul fronte politico-istituzionale. Cè il cordoglio del Quirinale, espresso da Giorgio Napolitano nel corso di una telefonata con il sindaco di Roma, Walter Veltroni e con una nota in cui si parla di cordoglio per la vittima e di vicinanza ai numerosi feriti e alla città. Ma cè anche il jaccuse indirizzato verso il numero uno del Campidoglio da diversi esponenti del centrodestra che rimproverano al primo cittadino capitolino di badare più alleffimero che alla manutenzione dei trasporti pubblici. Il più duro è Francesco Storace. «Siamo stanchi di dover piangere i morti perché nessuno interviene quando lallarme viene dato. Chi è che non ha risposto allappello del responsabile della manutenzione della metropolitana?» attacca il senatore di An, sventolando diversi articoli di stampa. «In questa città trascorriamo una volta lanno una notte bianca ma ci sono ancora 365 giorni neri. Servono meno feste e più servizi».
La replica arriva a stretto giro di posta dal senatore dellUlivo, Esterino Montino, che tenta di chiamare in causa il centrodestra. «Purtroppo si dimentica che nelle ultime finanziarie cè stato un taglio netto delle risorse alle ferrovie, alle metropolitane e al trasporto locale. Qui sì cè, caro Storace, una responsabilità che chiama in causa te quando sei stato governatore del Lazio». Loffensiva storaciana, però, non è isolata e dalle file del centrodestra parte una nuova salva di accuse. Se Gianni Alemanno suggerisce di «valutare la sospensione della Festa del cinema fino al giorno di lutto e ai funerali della vittima», lUdc fa fronte comune nelloffensiva contro il sindaco. Mario Baccini, ad esempio, chiede unindagine parlamentare conoscitiva sullincidente. E lancia lallarme sul «rischio di insabbiare» le indagini sulle responsabilità tecniche e politiche» dellincidente. «Non vorremmo che fosse il classico ferroviere a farsi carico delle responsabilità» dice lesponente centrista. «Vogliamo sapere se ci sono responsabilità politiche per la mancata manutenzione degli impianti e se fondi destinati allamministrazione sono stati distratti per altre, più effimere iniziative». Per il deputato Udc Luciano Ciocchetti «Roma è moderna solo a parole. Quanto accaduto è semplicemente inaccettabile» tanto più che «lo stesso presidente di Met.Ro aveva lanciato un grido di allarme sui guasti in aumento». Secco anche il giudizio del capogruppo Dc, Mauro Cutrufo.
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