La Cdl: «Serra si è arreso ai no global»

Roma. È stata «una giornata altamente positiva dove ha prevalso il dialogo». No, a Roma, durante la visita del presidente Usa Bush, «lo Stato ha alzato bandiera bianca e si è arreso ai no global». Dopo gli scontri di piazza, è scontro di Palazzo. La soddisfazione del prefetto della capitale, Achille Serra, non è infatti condivisa dal centrodestra che con Calderoli e Gasparri lo mettono sotto accusa. Per Serra, nonostante gli 8 arresti e gli 11 feriti (tutti tra le forze dell’ordine), la visita di Bush si è svolta «in assoluta sicurezza» e nel pomeriggio il lungo corteo di manifestanti ha potuto sfilare in modo pacifico». Gli scontri sono stati innescati «soltanto da un centinaio di violenti che lanciando proditoriamente oggetti di ogni tipo» sperava di «provocare le cariche di polizia e carabinieri», innescando disordini più gravi. Ma gli agenti hanno tenuto i nervi saldi e per questo il prefetto li ringrazia e li applaude: «Sono molto contento anche perché le forze dell’ordine hanno dimostrato una professionalità forse mai raggiunta nel passato». Un film completamente diverso da quello visto dal senatore leghista Roberto Calderoli: «Lo Stato a Roma ha alzato bandiera bianca e si è arreso - accusa - polizia, prefetti e questori, che non esitano a caricare tifosi sportivi, manifestanti, pendolari stanchi per come vengono trattati, di fronte ai no global che non pagano il biglietto non muovono un dito e decidono di non rispondere a lanci di bottiglie e sassi, alle devastazioni e agli incendi».

Polemico anche Maurizio Gasparri di An che accusa Serra di aver «minimizzato le gravi violenze della sinistra guidata da parlamentari come Caruso nella zona di Piazza Navona a Roma. Il paradosso è che mentre Serra appariva proteso a ottenere gli elogi dei vari capi e capetti comunisti, in tv scorrevano le immagini dell’aggressione a forze dell’ordine, banche e negozi».

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