La Cei: niente censura, ma il film è ambiguo

«Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile e segnato da ambiguità». Il giorno dopo, la Cei conferma la propria posizione: vale quanto scritto dalla Commissione nazionale valutazione film che, per ogni pellicola che esce in Italia, realizza una scheda con un giudizio sia morale che pastorale. «Non avevo assolutamente alcuna intenzione censoria», fa sapere però don Nicolò Anselmi, il responsabile giovanile dell’episcopato italiano, meravigliato dal clamore suscitato dalle sue parole critiche sulla scena erotica di «Caos calmo». «Come ogni settimana - spiega - ho voluto dar voce ad una preoccupazione pedagogica legata al tema dei giovani e dei loro sentimenti, prendendo il film come spunto». «Tanto clamore per nulla», osserva a sua volta il quotidiano cattolico «Avvenire», di proprietà della Conferenza episcopale italiana.

«Sulla riflessione che alla vigilia di San Valentino la newsletter settimanale di pastorale giovanile ha dedicato al tema dell’affettività, citando anche il film “Caos calmo“ con Nanni Moretti e Isabella Ferrari, ieri si è scatenata - spiega Francesco Ognibene in un editoriale del giornale - una stravagante polemica mediatica in un crescendo surreale di dichiarazioni che, prescindendo dall’intento degli appunti (dichiaratamente educativo) è arrivata al punto di mettere la Cei contro il film, mentre a essere biasimata era solo la grande enfasi pubblicitaria su una scena di sesso tra i due protagonisti».

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